Una riga secca di commento. Chiara. Ma non definitiva. Sull’obbligo vaccinale Regione Lombardia assimilerà gli Operatori Socio-Assistenziali presenti nelle Rsa, e in altre strutture, al personale sanitario. Lo può riferire True Pharma che ha chiesto chiarimenti all’assessorato Welfare in merito alla sospensione dal servizio del personale sanitario che non si è sottoposto a vaccinazione contro il Covid-19.
I dubbi tra gli addetti ai lavori dopo il pasticcio burocratico
Ci sono diversi dubbi tra gli addetti ai lavori dopo il pasticcio burocratico e giuridico-interpretativo combinato a vari livelli dello Stato. In particolare dopo che la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ha chiesto chiarimenti al Ministero della Salute “in relazione all’ obbligo di vaccinazione per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 per tutti gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario introdotto dall’art.4 del DL n.44/2021, convertito in Legge n.76/2021”.
A far discutere sono gli “adempimenti in capo agli Ordini professionali” in caso di violazioni. La Federazione è così intervenuta presso il Ministero della Salute per acquisire l’esatta interpretazione dei propri obblighi normativi e fornire precisi indirizzi agli ordini territoriali. Il Ministero ha chiarito il 17 giugno la natura della sospensione dall’esercizio professionale dei professionisti che non ottemperano all’obbligo vaccinale e i conseguenti provvedimenti che gli Ordini devono adottare: il compito dell’accertamento spetta all’Azienda sanitaria e sulla base degli esiti discende la sospensione dall’esercizio della professione sanitaria e dalla prestazione dell’attività lavorativa. Gli ordini professionali in tutto ciò hanno un ruolo di “mero esecutore”, scrive il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, rispetto a un provvedimento “adottato da altro soggetto giuridico”.
Operatori socio assistenziali nelle Rsa, la zona grigia in merito all’obbligo vaccinale
C’è però una zona grigia. Su cui nessuno ha voluto mettere una parola definitiva. È quella degli Osa, cioè gli Operatori Socio Assistenziali. Sono figure di carattere non infermieristico, prive di un ordine o albo professionale, che però lavorano nelle Rsa e negli ospedali a diretto contatto con i degenti e i residenti. Chi decide per loro? Chi esegue nel caso in assenza di un ordine e di un albo?
In base all’elenco presente sul sito del Ministero della Salute sembrerebbero essere tenuti all’obbligo di immunizzarsi molte categorie, tra cui medici, infermieri, fisioterapisti ed Oss (Operatori Socio Sanitari), ma non loro. Caos quindi sull’identificazione dei soggetti interessati dall’obbligo vaccinale. Ma ancora più della corretta interpretazione normativa, ora ad essere complicata è la gestione delle quotidianità: se un Osa non è vaccinato cosa si fa? Lo si sospende dal servizio? Chi paga? Queste le domande che girano nel settore. Le risposte? Rimangono inevase da parte di legislatore e parte politica. Regione Lombardia fa sapere a True Pharma che l’obbligo permane e le conseguenze anche. Ma chi se ne assume la responsabilità nel caso di un eventuale contenzioso, causa o richiesta di risarcimento?