Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per dispositivi medici. In deroga alla disciplina vigente e limitatamente agli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 – si legge nella nota di Palazzo Chigi – il testo rinvia al 30 aprile 2023 il termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici sono tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa posto a loro carico, effettuando i versamenti in favore delle singole regioni e province autonome.
Fifo auspica un tavolo tecnico
“Vista l’approvazione del Dl Sanità, con oggetto la proroga al 30 aprile del payback applicato ai dispositivi medici, FIFO Sanità Confcommercio (Federazione Italiana Fornitori Ospedalieri), chiede con la massima urgenza l’istituzione di un tavolo tecnico per il superamento della norma per evitare, altrimenti, una crisi imminente del settore e dell’intero Sistema Sanitario Nazionale“. E’ quanto si legge in una nota della Federazione a seguito del Consiglio dei Ministri di oggi. FIFO Sanità Confcommercio ribadisce “l’assoluta estraneità delle aziende fornitrici di dispositivi medici in merito a eventuali sforamenti, pregressi e futuri, sulla spesa sanitaria. Quest’ultima resta in capo alla gestione amministrativa delle Regioni e non può in alcun modo ricadere sulle imprese che si sono aggiudicate regolari gare d’appalto con base d’asta e quantitativi predeterminati dalle stazioni appaltanti“.
Massimo Riem: “Fondamentale dare una tregua alle pmi del settore”
Visti i dati europei e i consumi nazionali pregressi, risulta inoltre assolutamente necessario – sottolinea la Federazione – l’innalzamento del tetto di spesa sanitario dal 4,4% al 5,2% sul totale della spesa pubblica”. “Fondamentale dare una tregua alle pmi del settore – dichiara Massimo Riem, presidente FIFO Sanità Confcommercio – Ora è prioritario dar seguito a questo passo in avanti istituendo un confronto diretto tra Governo e associazioni di categoria. È inammissibile – prosegue Riem – che la cattiva gestione di alcune regioni sul piano degli approvvigionamenti ricada su aziende che regolarmente garantiscono un servizio vitale per il Sistema Sanitario Nazionale e danno lavoro a centinaia di migliaia di persone”.