Nell’Unione europea (Ue) aumentano le carenze di farmaci. Lo certifica il “Pgeu Medicine Shortages Report 2023”, pubblicato dal Pharmaceutical Group of the European Union (Pgeu) il 5 febbraio. Il report, consultabile a questo link, ha messo in evidenza una situazione preoccupante che interessa l’intera Europa. Le carenze spaziano dagli antibiotici ai trattamenti per malattie cardiovascolari e respiratorie, fino alle terapie anticancro e ai vaccini. Questo studio annuale ha rivelato che, nel 2023, la situazione è ulteriormente peggiorata, con tutti i 26 paesi partecipanti alla survey, Italia compresa, che hanno sperimentato carenze.
Nei soli Paesi Bassi sono state registrate 2.292 carenze di farmaci, che hanno impattato direttamente su circa 5 milioni di persone. Nazioni come Svezia, Portogallo e Spagna hanno visto un incremento marcato nel numero di carenze rispetto agli anni precedenti. Il report indica che in 17 dei 26 paesi coinvolti la situazione delle carenze è peggiorata (65%), mentre in 6 paesi (23%) è rimasta invariata. Fanno eccezione Cipro, Grecia e Macedonia del Nord, dove si sono registrati miglioramenti.
Aris Prins, Presidente della Pgeu, ha espresso preoccupazione per l’attuale scenario, sottolineando come le carenze di farmaci non solo causino frustrazione e disagio ai pazienti, ma minino anche la loro fiducia nei confronti dei farmacisti e del sistema sanitario nel suo complesso. Questa situazione si traduce in uno stress aggiuntivo per il personale delle farmacie e in un aumento del carico di lavoro amministrativo quotidiano, con ogni farmacia nell’Ue che dedica in media quasi 10 ore a settimana alla gestione delle carenze di medicinali, una stima che è triplicata nell’ultimo decennio.
Il report evidenzia inoltre le difficoltà crescenti che le farmacie incontrano nel fornire soluzioni alternative ai pazienti a causa delle carenze, aggravate dalla cronica mancanza di personale sanitario. Viene sottolineata la necessità di concedere ai farmacisti maggiore flessibilità e la possibilità di sfruttare appieno le loro competenze, conoscenze ed esperienze per assistere efficacemente i pazienti.
La riforma della legislazione farmaceutica dell’UE è quindi vista come un’opportunità cruciale per rafforzare la catena di approvvigionamento dei medicinali e migliorare la prevenzione, il monitoraggio e la gestione delle carenze. Tuttavia, secondo Prins, sono necessarie azioni immediate per affrontare questo problema e invertire la tendenza negativa che affligge il settore farmaceutico da più di un decennio. Tra le proposte avanzate, figura la necessità di una notifica tempestiva delle carenze per garantire un’informazione più rapida ai farmacisti e una distribuzione più equa dei farmaci tra i Paesi.