Il nuovo Piano Oncologico Nazionale stenta a prendere forma nonostante l’ultimo sia scaduto dal 2016 e non sia altro che una proroga di quello del 2013. Un piano oramai non più adeguato ai tempi: i numeri dei casi di tumori sono in aumento così come sono variati gli attuali percorsi diagnostici terapeutici rispetto alle linee del piano. L’emergenza Covid ha fatto emergere esigenze diverse dei pazienti, affrontate con una visione troppo centrata sull’ospedale.
L’appello dell’onorevole Ianaro
A maggio 2021 l’ex sottosegretario al Ministero della salute nel governo Draghi, Pierpaolo Sileri, aveva promesso che il Piano “sarebbe stato pronto entro tre mesi”. Ma così non è andata e i tempi stringono viste le mancanze strutturali derivanti dal carattere obsoleto del piano: emerge la necessità di adeguarsi al Piano Europeo per superare l’emergenza e di potenziare le infrastrutture. Fondamentale anche l’adeguamento all’innovazione tecnologica e di processo superando le disparità regionali. L’emergenza scatenata dalla pandemia ha comportato 2 milioni di screening saltati, una significativa riduzione di interventi oncologici previsti e un massiccio slittamento degli interventi chirurgici.
L’onorevole Angela Ianaro (PD), co-firmataria di un’interrogazione sul tema, contattata da true-news.it, chiede al Ministero tempi certi: “Durante il Question time in Commissione Affari sociali abbiamo chiesto al Ministero della Salute tempistiche certe sull’approvazione del Piano Nazionale Cancro e finanziamenti adeguati, per dare risposte concrete ai milioni di pazienti oncologici che rappresentano la parte più fragile della nostra popolazione. Abbiamo sollecitato il Ministero a stringere i tempi e soprattutto a cogliere appieno le opportunità di linee di finanziamento europee e del PNRR.”
L’interrogazione parlamentare
Giovedì 24 marzo è stata pubblicata l’interrogazione a risposta immediata in Commissione dell’On. Elena Carnevali (PD), che ha chiesto conto al Ministro della Salute sulle “cause che ancora impediscono l’approvazione del nuovo piano oncologico nazionale”. Carnevali ha invitato il Governo a “ confermare che l’approvazione di questo, con adeguate risorse economiche, è un obiettivo prioritario del Ministero della salute, anche per superare l’emergenza oncologica non più procrastinabile e fermare il trend dei mancati screening e delle conseguenti mancate diagnosi, oltre allo slittamento degli interventi chirurgici”.
La risposta di Costa
La risposta del Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in Commissione Affari Sociali, non si è fatta attendere. “Il 27 aprile 2021 – ha dichiarato Costa – è stato istituito un tavolo di lavoro inter istituzionale con il compito di elaborare un documento di pianificazione per la prevenzione oncologica. In coerenza con il piano di intervento europeo si prevede un rafforzato impegno per migliorare l’accesso a diagnosi e trattamenti innovativi del cancro, per valorizzare il ruolo della genomica per la salute pubblica nonché per sostenere le nuove tecnologie la ricerca e l’innovazione. Le iniziative saranno sviluppate in raccordo con le iniziative a livello europeo.
Il tavolo inter istituzionale ha in corso l’elaborazione di un documento che, in ottemperanza alle direttive del piano europeo e con il coinvolgimento degli stakeholder, si sviluppa attorno a quattro aree di intervento che comprendono prevenzione, individuazione precoce, diagnosi e trattamento e qualità della vita dei pazienti oncologici e sopravvissuti al trattamento”.
Costa ha fatto notare anche che “tutte le regioni hanno approvato i propri piani, entro dicembre 2021. Nella legge di bilancio 2021 è stato istituito un fondo di 20 milioni di euro annui per rimborso di test genomici per il carcinoma mammario ormone responsivo in stato precoce. Inoltre la legge di bilancio per il 2022 ha istituito un fondo peri NGS per 5 milioni di euro per 2022 e 2023 per test profilazione genomica di tumori. Nel DL 25 maggio 2021 n.73 1 milioni di euro per 2021 e 2022 per lo screening polmonare”.
I tempi stringono
Tutto sembra muoversi nella giusta direzione ma non c’è nessuna certezza sui tempi dell’operazione a quasi un anno esatto dall’istituzione del tavolo inter istituzionale.
Sulla stessa linea, anche la senatrice Maria Rizzotti (FIBC-UDC) che il 22 marzo ha chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, “in che modo si stia dando seguito all’individuazione di appropriati percorsi per patologia dei pazienti cronici e oncologici da attuare nelle case e negli ospedali di comunità, alla luce della riforma dell’assistenza territoriale disposta dal PNRR”.
I tempi stringono anche perchè i numeri sul fenomeno sono preoccupanti: come riporta Il Sole 24 Ore, in Italia, mille persone ogni giorno ricevono una diagnosi di cancro, i tumori sono la seconda causa di morte solo dopo le malattie cardiovascolari, ma sono diventati la prima causa di anni vita persa per disabilità e morte prematura. Agli elevati impatti sulla salute si aggiunge anche un impatto socio-economico significativo, che si aggira intorno ai 17 miliardi di euro. Ma la macchina per il lancio del nuovo Piano Oncologico Nazionale procede a rilento.