In Piemonte la giunta di centrodestra di Alberto Cirio ha annunciato a inizio gennaio un piano per la ricostruzione post Covid coinvolgendo anche le altre forze politiche e sociali. Primi punti all’ordine del giorno: la sicurezza sanitaria, da raggiungere con gli investimenti del Recovery Plan e i fondi europei programmati per il 2021-2027. L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi e annunciato per il 2021 la costituzione dell’azienda sanitaria Zero proprio sul modello di quei progetti di riorganizzazione attivati anche in Veneto, Toscana ed Emilia Romagna. Gli Obiettivi? Tanti: contrastare la frammentazione organizzativa aziendale coordinando le attività di Asl e Aso; gestire contemporaneamente le attività di 118, 112, 116 e 117, la centralizzazione degli acquisti come stazione appaltante e il coordinamento dei magazzini e della logistica, nodo cruciale nei mesi della campagna vaccinale contro il Covid. Per realizzare la struttura di coordinamento è previsto un investimento da 10 milioni di euro l’anno. Sempre in ambito socio-sanitario Torino, come altri al nord Italia, corre verso il superamento modello di gestione dei pazienti anziani incentrato sulle strutture residenziali per potenziare la gestione domiciliare. Mancano ancora i nomi di chi guiderà la nuova struttura e la “caccia” alla teste è aperta ma è chiaro che in pole position, per ora, partono il coordinatore del Gruppo di lavoro per il miglioramento dell’organizzazione sanitaria in Piemonte, Ferruccio Fazio, e il direttore generale della Sanità Fabio Aimar che hanno esposto il progetto ai consiglieri regionali e sono fra gli artefici dell’idea. L’annuncio della genesi dell’Azienda Zero è stata anche l’occasione per l’assessore Icardi di fare il bilancio del 2020. Il numero della sanità piemontese ha elencato le principali decisioni assunte per fronteggiare l’emergenza sanitaria e messo in fila i numeri. Che riassunti parlano di oltre 50 ordinanze per le misure di contenimento del contagio Covid, la costituzione dell’Unità di Crisi e del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive). La creazione di una piattaforma informativa Covid e di una mappa interattiva sui contagi, in costante aggiornamento del piano pandemico, incremento della telemedicina e della sanità digitale, attivazione numero verde per le chiamate sanitarie come la messa online del portale salutepiemonte.it per far interagire i cittadini in via telematica con il sistema sanitario ed evitare code per le prenotazioni. Sotto il profilo di test, tamponi e dispositivi di sicurezza i numeri ufficiali fotografano una situazione in cui Torino ha distribuito 34,2 milioni di dispositivi di protezione individuale, reclutato 4800 operatori sanitari, erogato 55 milioni di euro di bonus al personale sanitario (di cui 36 finanziati direttamente dalla Regione), 35 milioni per recuperare le liste di attesa allungate dalla sospensione di alcune terapie e diagnosi, aumento da 2 a 32 i laboratori che analizzano i tamponi, acquistato 2,4 milioni di test rapidi. Sono state duplicate (da 327 a 614) le terapie intensive e triplicate (da 135 a 550) quelle subintensive. La Regione ha erogato 41 milioni di euro in “ristori” alle Rsa mente 1 milione di test rapidi sono stati effettuati per lo screening di ospiti e personale dentro le strutture per anziani.