Ora i numeri ci sono. La Regione Liguria destinerà oltre il 10% del totale degli investimenti Pnrr regionale per la sanità territoriale: 160 milioni di euro su 1,3 miliardi del maxi piano destinato a Genova e resto della regione. Così mentre il governatore Giovanni Toti e il sindaco del capoluogo Marco Bucci possono festeggiare gli investimenti portuali e sul trasporto rapido di massa (che fanno la parte del leone rispettivamente con 692 milioni di euro e 227 milioni) le cifre di “Italia Domani” per la sanità ligure sono state messe nero su bianco dal dottor Brunello Brunetto, Presidente della Commissione Salute e Sicurezza sociale del consiglio regionale. Il piano è pronto per andare a Roma, come da scadenza entro il 28 febbraio 2022 tenendo presente che nel secondo semestre dell’anno dovrebbe andare in votazione anche il nuovo Piano socio sanitario della giunta guidata da Toti.
Regione Liguria, il Pnrr in cifre
Bisogna partire dal presupposto che gli investimenti nella sanità ligure, come anche in altre Regioni soprattutto al nord Italia, potranno contare anche su finanziamenti ulteriori rispetto al Pnrr. In particolare il Fondo Complementare, risorse a bilancio delle singole Aziende sanitarie e soprattutto i fondi Inail ed ex articolo 20 per la grande edilizia ospedaliera che è ancora un altro capitolo. Le cifre e il numero di interventi sono quindi superiori, per quanto alcune ancora da definire e sulla carta.
In totale 189 milioni di euro per 49 Case di Comunità dal costo di 1,5 milioni ciascuna e 25 Ospedali di Comunità con il Pnrr che ne finanzia solo una parte; ci saranno invece 99 interventi di ammodernamento del parco tecnologico sopra i 5 anni per un costo di 28,5 milioni. Trentacinque milioni vanno a digitalizzazione e informatizzazione di cui la metà (17) dal Pnrr come stabilito nelle ripartizioni di Agenas in base alla popolazione residente (oltre un milione di abitanti in regione). Per l’adeguamento sismico ci sono 50,9 milioni con 15 milioni dal Pnrr, 34 dal Fondo complementare e poco meno di un milione di euro dalle singole Aziende sanitarie. Serviranno a finanziare 16 diversi interventi fra cui in particolare tre strutture o padiglioni della Asl3 (Colletta, Villa Scassi, Celesia), quattro nell’Irccs San Martino di Genova e due interventi all’Istituto Gaslini di La Spezia.
Grandi ospedali: 900 milioni di fondi per edilizia sanitaria. Ristrutturazione del San Martino. Sul “sogno” Erzelli arriva il Gruppo San Donato di Rotelli
Andando alla parte più “ricca” del discorso. Il totale degli investimenti in programmazione sanitaria della Regione, incluso il Pnrr, da 900 milioni di euro. Di questi 255 sono le risorse mai spese per l’edilizia ospedaliera (fondi ex art 20 Legge 67/1988) e soprattutto 400 milioni di euro di Fondi Inail per il nuovo ospedale unico Taggia su cui la Asl 1 è al lavoro e che da solo varrebbe 324 milioni. Da sommare agli 85 per la riqualificazione del “Santa Corona” di Pietra Ligure dove il prossimo 7 marzo è atteso proprio il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per partecipare, in presenza, al Consiglio comunale straordinario, in cui si parlerà del futuro dell’ospedale.
Fra gli altri interventi c’è un focus Genova: sono previsti 30 milioni (sempre dai fondi ex articolo 20) per la ristrutturazione dei padiglioni storici del San Martino, un Dipartimento Emergenza e Accettazione (DEA) da 40 milioni con risorse dell’istituto ma mediante leasing in costruendo, 12 milioni per integrare a livello finanziario la costruzione del nuovo ospedale Galliera. E poi un’ipotesi che più che altro per ora è una grande ambizione: un nuovo ospedale agli Erzelli il cui costo stimato è da 160 milioni di euro ma si stanno ancora studiando ipotesi di finanziamento. Andrebbe ad affiancare, lungo la collina che s’affaccia sul capoluogo, il parco scientifico-tecnologico in cui ha militato anche il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Più volte è stata annunciata una soluzione che per ora non c’è sebbene in settimana sia arrivato il “blitz dei privati” come lo ha chiamato la stampa genovese.
Secondo quando si è appreso il Gruppo San Donato della famiglia Rotelli, tra i maggiori player della sanità privata in Italia e che nel 2021 ha accorpato tutto a livello contabile nella holding finanziaria di famiglia Papiniano Spa – è andato a portare “un plastico” in Regione con una loro ipotesi di progetto. Documenti non ce ne sono e va ricordato che il Gruppo è già impegnato finanziariamente su tante partite a Milano: dal nuovo Ortopedico Galeazzi su quella che 7 anni fa fu l’area Expo, fino alla torre “Iceberg” del San Raffaele che sorgerà a MilanoSesto (il più grande cantiere d’Europa). Va anche detto che, ancora nel 2017, si rincorsero rumors di un “patto” fra San Donato e Humanitas per partire su Genova, sempre a Erzelli. Voci che periodicamente trovano spazio sui giornali per poi essere ritirate o, più semplicemente, progetti che periodicamente finiscono nei cassetti e vengono rispolverati in basi alle condizioni finanziarie, politiche e di mercato in primis delle società stesse.