Nel corso del 2023, l’industria farmaceutica italiana ha portato il valore della produzione a 52 miliardi di euro. Un dato che rappresenta un incremento del 6% rispetto ai 49 miliardi di euro del 2022 e un impressionante 60% in più rispetto ai valori di cinque anni fa. I dati emergono dal rapporto ‘Indicatori Farmaceutici’ presentato da Farmindustria durante la sua Assemblea annuale tenutasi a Roma il 4 luglio.
Il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha sottolineato l’importanza strategica del settore per l’economia nazionale: “La nostra industria conferma di essere un settore hi-tech strategico per la nazione. Nonostante l’aumento dei costi del 30% rispetto al 2021, la produzione ha toccato i 52 miliardi di euro nel 2023, con oltre 49 miliardi provenienti dall’export”.
L’industria farmaceutica italiana è composta da 284 imprese, che producono sia materie prime sia specialità medicinali. Circa il 42% di queste sono a capitale italiano, mentre il 58% è detenuto da capitali esteri, inclusi il 32% da aziende europee e giapponesi e il 26% da quelle statunitensi. Il settore impiega direttamente 70.000 persone, a cui si aggiungono altri 236.000 lavoratori indiretti.
Nel 2023, gli investimenti complessivi in produzione e ricerca e sviluppo hanno raggiunto i 3,6 miliardi di euro, con 1,6 miliardi dedicati alla produzione e 2 miliardi alla ricerca e sviluppo. Questi investimenti rappresentano il 3,5% del totale degli investimenti dei settori industriali in Italia, escluso il settore delle costruzioni, e segnano un aumento dell’8,7% rispetto al 2022 e del 18,3% rispetto al 2018.
Cattani ha poi evidenziato il primato del settore nella competitività manifatturiera: “Il farmaceutico è il primo settore tra quelli manifatturieri per competitività, con il più alto valore aggiunto per addetto, parametro di produttività per cui siamo migliori degli altri Big Ue”. Ha inoltre aggiunto che, negli ultimi cinque anni, le domande di brevetto farmaceutico in Italia sono cresciute del 35%, un tasso superiore al 23% registrato dai principali paesi dell’Unione Europea, dimostrando un’accelerazione notevole in ambito scientifico e tecnologico.