Gli anni Ottanta sono lontani. Il mondo delle sostanze stupefacenti è inevitabilmente cambiato. Oggi è più idoneo parlare di dipendenze patologiche. Non solo legate alle droghe.
La nuova legge di Regione Lombardia
Regione Lombardia è intervenuta sul tema con la legge regionale 23 del 14 dicembre 2020. Che pone l’attenzione non soltanto sulla dipendenza da sostanze ma anche su quelle dallo shopping o dal gioco patologico. Spesso considerate meno importanti ma dall’impatto considerevole sulla salute degli utenti. Una legge che ha cercato di rendere ancora più integrato il lavoro dei servizi sanitari. E di trovare un nuovo approccio, oltre lo stigma.
Monti: “Priorità è l’aggancio precoce”
“E’ un muro che dobbiamo superare – ha detto Emanuele Monti, presidente Presidente Commissione III Sanità e Politiche sociali Regione Lombardia, intervenuto sabato 2 aprile in un convegno tenutosi a Palazzo Pirelli. Abbiamo fatto una legge partendo da un numero: dal primo utilizzo della prima sostanza stupefacente alla presa in carico passano cinque anni. La priorità che ci siamo dati è di avere un aggancio precoce. Arrivare prima. E poi tentare di recuperare le persone. Il tossico non deve rimanere tossico dopo le cure. Il recupero passa dalla dignità del lavoro”. La legge ha perciò creato reti diffuse che dialogano sul territorio e ha lavorato su un approccio di cura evolutivo. Dividendo ciò che è ambulatoriale da ciò che è assistenziale. “L’aggancio precoce – secondo Monti – si concentra anche sui minori, vittime di dipendenze anche dai videogame”.
Bolognini: “Finalmente una legge fresca”
Un “provvedimento moderno” anche per Stefano Bolognini, assessore allo Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione di Regione Lombardia, che sui giovani ha già mostrato un impegno importante con la nuova legge a loro dedicata. “Avere una legge fresca contro le dipendenze è qualcosa di straordinario“.
Verri: “Grandi passi in avanti nelle cure”
Per Alessandro Verri, consigliere e capogruppo della Lega al Comune di Milano, “le istituzioni hanno abbassato la guardia sul tema delle tossicodipendenze. Si pensa che il periodo di boom degli anni ottanta sia superato, e invece no, il boschetto della droga di Rogoredo ha dimostrato quanto abbassare la guardia sia assolutamente pericoloso perché è in evoluzione continua e coinvolge sempre più giovani e giovanissimi. Con il nuovo approccio, partendo proprio dall’emergenza del boschetto, le cure hanno fatto grandissimi passi avanti”.
Le associazioni hanno creato una rete a livello lombardo di presa in carico. “Tutto è poi sfociato – ha proseguito Verri – nella nuova legge di Regione Lombardia per affrontare le tossicodipendenze”