Il conflitto scoppiato in Ucraina ha portato in Italia – stando agli ultimi numeri del Viminale – circa 40mila profughi. Tra di loro, molti necessitano di farmaci per le più disparate cure. Ma di medicinali hanno bisogno anche le migliaia di ucraini costretti a convivere con il terrore della guerra. La macchina della solidarietà italiana, a partire da Federfarma Lombardia, si è attivata con raccolte fondi e iniziative.
Le iniziative per gli ucraini
In campo c’è anche la Federfarma Lombardia: “Come sempre – racconta la presidente, Annarosa Racca – le farmacie sono e saranno in prima linea. Lo siamo stati nelle grandi calamità come i terremoti e le alluvioni, figuriamoci se non lo siamo per una guerra che è una cosa che rattrista tutti noi. Abbiamo fatto come Federfarma una raccolta fondi. Ma quello che faremo sarà anche una raccolta di presidi di medicazione, di garze e di farmaci. Lo comunicheremo presto affinché in tutte le farmacie lombarde i cittadini possano venire e donare questi farmaci”.
Le farmacie lombarde contro il Covid
Parallelamente alla guerra in Ucraina, non si ferma, anche se in rallentamento, l’emergenza Covid. Per cui l’impegno delle farmacie lombarde resta costante. A partire dai tamponi che, racconta Racca, le farmacie continuano a effettuare seguendo un’operazione di screening in supporto al percorso sanitario”. “Continueremo a farlo gratuitamente per le persone autorizzate dall’ATS”. Per fortuna, però, la domanda è calata. Grazie ai vaccini e alla terza dose che ormai è stata inoculata a più del 63% della popolazione. “Il primo territorio al mondo per somministrazione della terza dose”, aveva annunciato nelle scorse settimane la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti. Federfarma guarda avanti al prossimo step di vaccinazione: “Stiamo naturalmente in contatto con l’ente regionale per arrivare all’inoculazione della quarta dose nelle farmacie lombarde”.
Spazi aperti ai cittadini e all’innovazione
Che saranno centrali nella nuova riforma della sanità lombarda. Ancora Racca: “In Lombardia ci sono 3mila farmacie che sono aperte giorno e notte, domenica e tutte le festività. Quindi la Regione riconosce nella farmacia il primo presidio del sistema sanitario regionale. Noi abbiamo fatto tanti anni fa la farmacia dei servizi. La consideriamo non soltanto dispensatore del farmaco ma uno spazio di servizi ai cittadini. E proprio questi servizi che sono stati da sempre riconosciuti da Regione Lombardia e anche messi nella nuova norma”.
I tempi cambiano, la tecnologia avanza. Anche la sanità si adatta e segue le evoluzioni della contemporaneità, come spiega la presidente di Federfarma Lombardia: “La nuova farmacia parteciperà anche insieme alla Casa della Salute alle telemedicine e nel teleconsulto. Quindi una farmacia sempre al passo coi tempi”.