“Grazie a questa riforma e al Pnrr arriveranno due miliardi di investimenti per la sanità lombarda. Si tratta di un’occasione preziosa, nonché una rivoluzione copernicana che con la creazione di 100 distretti, col ruolo centrale affidato a medici, farmacisti e alla telemedicina, potrà davvero fare la differenza”. Così Stefano Bolognini, assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione di Regione Lombardia ha aperto il convegno, svoltosi a Palazzo Pirelli a Milano venerdì 4 aprile dal titolo: “La sanità milanese alla luce della legge regionale 22/2021”.
Farmacie sempre più centrali per aderenza alle terapie mediche e vaccinazioni
E proprio sul ruolo delle farmacie di servizio è intervenuta Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia. “La farmacia è il primo presidio del sistema sanitario nazionale e la riforma, all’articolo 84, vi dedica ampio spazio” ha affermato. “Dai programmi di promozione della salute attraverso corretti stili di vita alla collaborazione con le Asst per la valutazione dei consumi dei farmaci fino all’orientamento del cittadino a un corretto utilizzo dei medicinali per favorire l’aderenza alle terapie mediche anche attraverso sinergie con le Case della Comunità e della Salute: questi sono solo alcuni degli obiettivi che intendiamo potenziare accanto a un maggior ricorso al teleconsulto, all’integrazione col fascicolo sanitario elettronico oltre a campagne di prevenzione e vaccinazioni, non solo per il contrasto a Covid19”.
Non solo Milano, ma centralità a tutti i territori lombardi
“Attraverso questa legge potremo garantire una maggiore vicinanza ai cittadini e tempi ridotti per le lista d’attesa – ha aggiunto il consigliere comunale meneghino e capogruppo Lega, Alessandro Verri -. Abbiamo già avviato le prime aperture della Case di Comunità anche nelle periferie, dove si sono patiti maggiormente gli effetti di Covid19. Questa riforma segna la centralità di tutti i territori lombardi, non solo di Milano, e la Lombardia si attesta così la prima Regione a investire i soldi del Pnrr”.
Pubblico e privato insieme nella sfida per ridurre le liste d’attesa
Emanuele Monti, Presidente della Commissione III Sanità e politiche sociali di Regione Lombardia si è soffermato invece sul rapporto pubblico-privato, che “è nato a Milano e qui trova le sue radici storiche”, nel solco dell’equivalenza e senza strumentalizzazioni ideologiche. “Abbiamo tante eccellenze nel pubblico: basti pensare che il Niguarda è stato inserito nella lista dei 50 migliori ospedali del mondo”, ma ricorda anche l’apporto del privato profit e non profit, sia nelle erogazioni di prestazioni sia rispetto ai centri di ricerca, agli Ircss e ai centri di produzione del farmaco, sottolineando come il 13,4% del Pil lombardo derivi proprio dal settore farmaceutico.
Monti: “Grazie alla premialità sui risultati di cura, il sistema sarà più efficiente”
Altro snodo cruciale affrontato dal Presidente Monti è stato quello del budget. “Bisogna uscire dalla logica di un budget storicizzato – ha dichiarato – attraverso una rivalutazione dei reali bisogni di salute del territorio e incentivando la premialità legata ai risultati di cura”. Da qui la ratio che sottende alla delibera del 24 gennaio di quest’anno che introduce le penalizzazioni per quelle strutture che dovessero andare oltre i tempi di legge per le lista d’attesa. “Regione Lombardia è la prima ad aver avviato un tracciamento delle liste d’attesa in tutte le sue strutture e questo sarà uno strumento prezioso per rendere il nostro sistema sanitario più efficiente e meritocratico”.