Salute e sperimentazione vanno di pari passo verso il futuro della medicina, quali sono le prospettive e come è possibile prepararsi al meglio? Le riflessioni proposte nel corso dell’incontro Salute, le nuove frontiere della sperimentazione clinica. Dalla dematerializzazione dei trial alla gestione dei dati nel contesto Futuro Direzione Nord organizzato da Fondazione Stelline insieme a Inrete e all’Associazione ITALIASTATODIDIRITTO con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano. Al dibattito hanno preso parte Alessandro Fermi, Assessore Università, Ricerca e Innovazione, Regione Lombardia; Emanuele Monti, Presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia; Alessandro Venturi, Presidente Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia; Silvia Stefanelli, Fondatore e co-titolare dello Studio Legale Stefanelli&Stefanelli; Anna Maria Porrini, Medical Affairs & Clinical Operations Head, Roche Italia.
Fermi: “Il territorio lombardo è oggettivamente attrattivo”
“Il territorio lombardo è oggettivamente attrattivo– ha dichiarato Fermi-. I temi della ricerca e dell’innovazione sono il futuro della nostra regione e bisogna mettere fondi in questi due campi sfruttando al meglio queste risorse. Il capitale umano è una grande sfida e il disallineamento tra domanda e offerta crea dei risvolti negativi anche sull’economia. È possibile intervenire cercando di arginare il trasferimento all’estero degli studenti universitari dopo gli studi”.
Emanuele Monti: “La Lombardia è la prima regione che ha normato sui comitati etici”
Ricerca, innovazione e futuro sono le parole chiave per lo sviluppo. Secondo Emanuele Monti “la Lombardia è la prima regione che ha normato sui comitati etici, ha creato con Mind un luogo fisico che è abilitatore di ricerca e innovazione. Abbiamo la possibilità di creare un sistema di rete sul trasferimento tecnologico, sull’innovazione, anche per attrarre investimenti in ricerca e sviluppo nel nostro Paese”.
Venturi: “L’Italia è il Paese in assoluto in Europa meno competitivo per fare sperimentazione clinica”
La pandemia ha creato nuove sfide per la conduzione delle sperimentazioni cliniche che hanno richiesto la ricerca di modi alternativi per continuare la ricerca. Sul tema del digitale nella sperimentazione Alessandro Venturi ha detto: “L’Italia è il Paese in assoluto in Europa meno competitivo per fare sperimentazione clinica, ma non perché mancano le competenze, il capitale umano, i grandi ospedali, i grandi centri di ricerca, ma per la parte regolatoria. Il grande limite oggi è il trattamento di dati sanitari, che è un ostacolo insormontabile al quale necessariamente si deve porre rimedio”.
Stefanelli: “In Italia il problema relativo alla cybersecurity fa capire che non si è colto il sistema del regolamento”
Il tema dell’utilizzo dei dati personali nell’ambito sanitario è al centro del dibattito. “In Italia il problema relativo alla cybersecurity fa capire che non si è colto il sistema del regolamento, quello della sicurezza del dato- ha spiegato Silvia Stefanelli– che si porta dietro due grandi elementi : il problema legato al software e alla sicurezza informatica e la cultura del personale che non ha sensibilità sulla materia e spesso commette degli errori”.
“Il paziente è il centro della sperimentazione clinica- ha concluso Anna Maria Porrini –. Da diversi anni tentiamo di coinvolgere i pazienti nello studio clinico per affrontare insieme le difficoltà, e in questo il digitale può aiutarci” .