Un piano per rispondere a quelle che Giulio Notturni, consulente Comunicazione e Relazioni esterne dell’assessorato alla Sanità di Regione Lazio definisce “grido d’allarme”, che da più parti si fa intenso rispetto al tema delle problematiche di salute mentale causate nei più giovani della pandemia. Un piano da tre anni e 10,9 milioni di euro di risorse. Per finanziare sportelli di ascolto, voucher per l’assistenza psicologica e rafforzamento dei servizi territoriali per la salute mentale.
Salute mentale, il progetto “aiutaMente Giovani” della Regione Lazio
Questo il cuore di “aiutaMente Giovani”, il programma di Regione Lazio per la tutela della salute mentale e la prevenzione del disagio psichico per i ragazzi con meno di 21 anni. A nemmeno dieci giorni dalla sua approvazione impossibile tracciare bilanci. Ma sono chiare le finalità e le modalità di attuazione. “Ci siamo voluti muovere d’anticipo con misure regionali – dice Notturni – rispetto a un quadro, quello che della salute mentale nei ragazzi, che è dibattuto con interventi che si stanno provando a fare a livello parlamentare, un’attenzione particolare da parte del ministero della Salute e le grida d’allarme che si leggono sui giornali tutti i giorni, che arrivano dagli Ordini degli Psicologi, dai sondaggi effettuati”.
Salute mentale, il piano del Lazio si articolerà per bandi
Gli interventi del piano saranno articolati per bandi. “Veranno pubblicati avvisi pubblici regionali – spiega – rivolti per esempio alle scuole o gli istituti di formazione che hanno già oggi attivi gli sportelli di ascolto per chiederne il rafforzamento o anche per chi ancora non li ha attivati e vuole entrare a far parte della rete”. Lo stesso sistema regolerà le azioni principali del piano che sono stati presentate presentate l’8 febbraio alla presenza del governatore Nicola Zingaretti, il Presidente Ordine Psicologi del Lazio, Federico Conte, l’assessore Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola, Claudio Di Berardino, e in collegamento streaming l’Assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
Giovani e salute mentale, dotazione finanziaria da 11 milioni di euro
Nel dettaglio la dotazione finanziaria di quasi 11 milioni di euro (10,9) attinti dal Fondo FSE+ 2021-2027, prevede 2 milioni di euro per il Potenziamento degli “Sportelli Ascolto” per il supporto e l’assistenza psicologica presso le scuole che verranno realizzati con il sostegno dei servizi realizzati a livello di istituti scolastici (primaria di secondo grado e secondaria) e formativi (sistema IEFP), attraverso la realizzazione o il potenziamento degli “Sportelli ascolto” e con il coinvolgimento di psicologi, in collaborazione con l’Ordine regionale. L’obiettivo? Estendere l’offerta di ascolto ai giovani, ampliando il numero degli sportelli nelle scuole, ma anche aumentare la qualità del supporto, con l’ausilio di personale specializzato. È prevista la possibilità di sostenere da un minimo di 120 ore annue di servizio fino ad un massimo di 240 ore.
Altri 2,5 milioni di euro saranno investiti in “voucher” da utilizzare per l’accesso alle prestazioni e alle cure offerte da psicologi, tramite il coordinamento e il presidio del sistema sanitario pubblico regionale (medici e pediatri di libera scelta). La misura prevede un intervento di “primo livello di inquadramento” con quattro colloqui di un’ora. Ancora: un intervento breve di “primo livello di abilitazione-riabilitazione e sostegno”, con un minimo di 8 fino ad un massimo di 16 colloqui di un’ora. La misura regionale è rivolta in via prioritaria ai giovani nella fascia di età di partecipazione al sistema scolastico e formativo regionale, prevedendo un limite fino a 21 anni. Avranno accesso ai voucher le famiglie con un Isee non superiore a 40mila euro.
Giovani e salute mentale: rafforzare i servizi territoriali
La parte più importante delle risorse, 6,4 milioni di euro, andranno invece al rafforzamento della rete dei servizi territoriali per la salute mentale. In collegamento diretto con le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, saranno rafforzati i servizi di prossimità e di comunità, con attività complementari a quelle già svolte dal sistema sanitario pubblico. Sarà sperimentato un “Servizio Psicologico Distrettuale” da attivare presso almeno una Casa della Comunità per ciascun Distretto sanitario presente sul territorio regionale. Verrà quindi reclutato personale specialistico, con contratto libero professionale, per un impegno stimato di circa 22 ore settimanali, per tre anni.