“Occasioni come questo convegno sono fondamentali: la sanità del futuro deve essere basata sulla collaborazione sul confronto e sul dialogo, soprattutto per quanto riguarda la salute mentale”. Lo ha dichiarato Domenico Lucatelli, Italy Market Access & Value Head di Angelini Pharma, al termine dell’evento “La sanità del futuro, un bene indivisibile da Nord a Sud”, tenutosi l’11 dicembre presso il ministero della Salute. Un’iniziativa promossa da Inrete con il patrocinio del ministero. Nell’evento si è delineato l’approccio One health, una visione innovativa e ambiziosa per la sanità del Paese che prevede una strategia circolare per migliorare la salute dei cittadini.
“Queste tre direttrici devono essere interpretate da tutti gli attori della filiera. Non soltanto dagli operatori sanitari, ma in particolar modo dalle aziende, dalle industrie, che sono una parte essenziale di questo mondo. Crediamo che collaborare e confrontarsi su tematiche di comune interesse come l’importanza di garantire un equo e tempestivo accesso alle cure sia determinante. Se ci focalizziamo poi sul tema della salute mentale, questo diventa ancora più importante. Oggi noi viviamo un’urgenza: soltanto il 58% delle persone che hanno una diagnosi attiva di malattie mentali accetta di curarsi. Il 42% residuo che per vari motivi non accetta le cure lo fa per esempio perché sono gravose, perché c’è uno stigma nelle malattie mentali e perché si identifica la persona con la sua malattia. Cambiare approccio deve essere la priorità per tutti quanti noi, per il Ministero, e in molti casi già lo è perché per esempio è stato attivato un tavolo sulla salute mentale che ha tra i principali obiettivi rendere visibile questo mondo e farlo accettare”, ha proseguito Lucatelli.
“L’ultimo dato che voglio condividere con voi è che queste malattie sono croniche, quindi noi dovremmo elevarla allo stato di cronicità come l’ipertensione, come il diabete, come l’osteoporosi. Accompagnano le persone per tutta la loro vita e solitamente non determinano la morte, ma un gravoso costo per il sistema sanitario nazionale. Lavorare sulla prevenzione, come ci hanno ricordato il ministro e il sottosegretario Gemmato, diventa fondamentale. La prevenzione si fa con un approccio: la lotta allo stigma. Questa deve essere la chiave per poter accedere correttamente a un mondo nuovo sulla salute mentale”, ha concluso.