«Il futuro passa dal presente: bisogna aumentare l’attenzione verso la salute mentale». Lo ha dichiarato Alberto Siracusano, ordinario di Psichiatria, direttore della scuola di specializzazione in Psichiatria e direttore del dipartimento di Medicina dei sistemi dell’Università di Roma Tor Vergata, al termine dell’evento “La sanità del futuro, un bene indivisibile da Nord a Sud”, tenutosi l’11 dicembre presso il ministero della Salute. Un’iniziativa promossa da Inrete con il patrocinio del ministero. Nell’evento si è delineato l’approccio One health, una visione innovativa e ambiziosa per la sanità del Paese che prevede una strategia circolare per migliorare la salute dei cittadini.
«Bisogna investire sulla salute mentale: è il paradigma fondante del concetto di ‘one health’. Non c’è salute senza salute mentale e non c’è salute unica, salute circolare senza la salute mentale. Bisogna capire che oggi i disturbi depressivi, i disturbi d’ansia sono tra i disturbi più diffusi. Noi abbiamo dei dati che ci dicono come nella popolazione italiana oltre il 20% delle persone soffre di disturbi dell’umore: guardare al futuro significa riuscire a convincere tutte queste persone a curarsi“, ha proseguito Siracusano.
“Bisogna occuparsi dei giovani durante la fase di transizione della cosiddetta ‘Youth mental Health’, che va dai 15 ai 25 anni e a volte anche fino ai 30. Ancora, bisogna cercare di far sì che le persone non abbiano stigma e vergogna di curarsi: alcune ricerche ci dicono il 48% delle persone depresse non si avvicina alle cure, cioè non assume farmaci o non avvia una psicoterapia perché se ne vergogna e ha paura di intraprendere un cammino che certe volte può essere difficile», ha concluso.