Attesa per mesi. Se ne discute in via preliminare dal dicembre 2020. Figlia dell’esperienza pandemica senza ombra di dubbio ma anche dei nuovi trend nazionali e globali. Per la politica oggetto di discussione, a volte anche accesa, prima di giungere a una sintesi. Alla riforma della sanità lombarda True Pharma ha dedicato numerosi approfondimenti nell’ultimo anni: infrastrutture, governance, ricerca, medicina di base, territorio, telemedicina. Il testo definitivo è stato presentato dal Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dall’assessore al Welfare, Letizia Moratti, il 22 luglio in conferenza stampa a Palazzo Lombardia dopo essere stato discusso in giunta nelle 72 ore precedenti.
Riforma della legge 23: il percorso
Tra l’estate e l’autunno la legge 23 approda alla discussione in commissione e in consiglio regionale con la possibilità di ulteriori modifiche. Ma intanto alcuni aspetti dell’impianto sono chiari. In particolare quelli che Letizia Moratti ha definito “agganciati al Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Si parla di Ospedali di Comunità, Casa di Comunità, Centrali Operative Territoriali e tutto quel ventaglio di infrastrutture previste dalla “Missione Salute” del Recovery Plan italiano che necessitano di investimenti e, sempre per usare le parole dell’assessore, “tempi certi”. Serviranno a potenziare la rete territoriale e devono essere collegate all’impianto di governance e all’organigramma dirigenziale che Regione Lombardia ha disegnato.
Da una lettura del testo partorita dalla giunta emerge come l’orizzonte temporale più immediato è quello del biennio 2023-2024. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore della legge, infatti, è prevista l’istituzione dei distretti sanitari e le nomine dei relativi direttori. Che devono avvenire entro novanta giorni dall’approvazione definitiva della legge.
Le nuove centrali operative territoriali (COT)
Per quanto riguarda il “Recovery lombardo”, le 101 Centrali Operative Territoriali (Cot) devono essere realizzate non oltre sei mesi dall’istituzione dei distretti. Mentre il 40% degli Ospedali di Comunità (64 in totale) e delle Case della Comunità (216 complessivamente) previsti dal Pnrr devono essere realizzati entro il 2022. Il successivo 30% entro il 2023. Il mancante 30% per il 2024. La giunta ha messo nero su bianco come proprio il rispetto di queste tempistiche rappresenti l’obiettivo prioritario del Servizio Sanitario Regionale.
Tra le novità previste dalla riforma anche i Dipartimenti di cure primarie e i Dipartimenti funzionali di prevenzione all’interno delle Aziende socio sanitarie territoriali. Di creare nei primi 90 giorni e progressivamente portare a regime entro i successivi nove mesi, quindi verso la conclusione del 2022. Entro 180 giorni dalla legge, le Agenzie Tutela Salute devono presentare alla direzione generale Welfare un programma complessivo di realizzazione del potenziamento della rete territoriale di competenza che si aggiunge a quanto già stabilito dal Recovery Plan.
Il centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive
Il ricco capitolo su ricerca e incrocio dei dati sanitari ed epidemiologici, oggetto di un approfondimento di True Pharma, prevede la nascita del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive. Tempi? Sei mesi. Per poi diventare pienamente operativo in tre anni.