La volontà? “Quella di lavorare insieme per migliorare la salute lombarda”. Non nasconde la soddisfazione Emanuele Monti, il Presidente della Commissione Salute e Politiche sociali di Regione Lombardia, nella settimana in cui la giunta lombarda partorisce il testo definitivo della riforma. A lui ora spetta il compito di organizzarne la discussione in Commissione e poi l’approdo in consiglio regionale. Ma metà del lavoro è già stato fatto durante la primavera: due mesi di lavoro, tre sedute settimanali oltre 150 audizioni in la politica ha ascoltato tutti gli stakeholder della sanità regionale, dalle associazioni dei pazienti, agli ordini professionali, i dirigenti e le cooperative di medici. Due diversi convegni dedicati all’argomento. “Abbiamo lavorato tanto e i temi che sono emersi sono molteplici e già integrati nel quadro generale delle riforma” ha detto Monti il 14 luglio parlando con True Pharma a margine dell’evento “La riforma socio sanitaria lombarda”.
Quali? “Penso alla medicina di prossimità sul tema dello sport – risponde il consigliere regionale – al ruolo della sanità nella montagna, penso al grande Centro di prevenzione regionale con uno sguardo nazionale ed europeo”. “Dopo di che – aggiunge – saranno proprio gli spunti emersi nelle audizioni ad essere integrati” con un focus specifico sul tema “della partecipazione attiva delle associazioni di volontariato, dei pazienti e di quelle ospedaliere” e dall’altra parte “dei professionisti della sanità come gli ordini professionali”.
Un lavoro di rifinitura ma per il presidente della Commissione Salute a contare davvero è l’impianto generale. “Sono orgoglioso del lavoro fatto – ha detto in occasione della presentazione del testo di riforma da parte del Presidente Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare, Letizia Moratti– e di questi primi risultati ottenuti, specialmente perché siamo riusciti ad invertire una tendenza che ci ammorbava dal 2012: dopo anni di tagli miliardari voluti dai Governi centrali, ora grazie anche alla progressiva attuazione del Pnrr, arriveranno risorse vere da spendere”.
Risorse economiche – certo – ma anche umane. “Nelle nascenti strutture sanitarie territoriali – spiega Monti – opereranno professionisti che nel 30% dei casi saranno neoassunti, grazie ad un piano triennale di risorse per l’assunzione di personale così ripartito: 17.833.325 euro per il 2022, 28.686.750 euro per il 2023 e 29.720.320 euro per il 2024”.
Gli altri investimenti riguarderanno invece 576 milioni di euro, provenienti dal Recovery, per il potenziamento della medicina territoriale; 85 milioni, di risorse regionali, per la realizzazione del Centro per la prevenzione delle malattie infettive e 1,35 miliardi per il potenziamento della rete d’offerta ed edilizia sanitaria. Sempre con i fondi del Pnrr verrà potenziata la telemedicina con 166 milioni e l’assistenza domiciliare integrata con 451 milioni. “Saremo al lavoro già dai primi giorni di agosto – chiude Monti annunciando l’agenda delle prossime settimane – per essere i primi ad approvare una legge attuativa dei programmi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.