di Giacomo Alessandrini
L’incubo del Governo? Ora sono le commissioni parlamentari. Dopo la conta di martedì sera con la fiducia strappata in Senato, il vero nodo da risolvere per Giuseppe Conte e compagni sono i numeri lì dove le riforme si pensano e si approvano. Anche in vista del Recovery Fund. A Palazzo Madama la questione è complessa: su 24 componenti della 12ª Commissione Igiene e Sanità ben 14 appartengono a partiti d’opposizione fra gruppo misto, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, oltre al nodo Italia Viva da sciogliere. Proprio del partito di Matteo Renzi è la Presidente della Commissione, Annamaria Parente. Inoltre vi è l’incognita sulla Senatrice a vita Elena Cattaneo, che pur essendo membro non partecipa quasi mai ai lavori della Commissione. Numeri che tradotti significano solo una cosa: il leader di Italia Viva avrà pure giocato a poker ma si è portato via almeno metà del piatto. Al momento è difficile per la maggioranza incassare proposte e netti “sì” senza cedere a compromessi e a qualche richiesta dell’opposizione. Tutto ciò al netto di possibili allargamenti della maggioranza nelle prossime settimane su cui sono già al lavoro gli alfieri delle larghe intese. Non cambia nulla, o quasi, invece alla Camera dei Deputati. Dove Michela Rostan di Italia Viva è uno due vicepresidenti della XII Commissione Affari Sociali e Vito De Filippo (ex IV, rientrato tre giorni fa nel Partito democratico) hanno entrambi votato la fiducia al governo Conte-bis. Esecutivo e maggioranza tengono i numeri a Montecitorio e non subiscono ripercussioni. Come non cambia la lottizzazione dello schema di vertice al Ministero della Salute – di cui pure si era vociferato – con Roberto Speranza di Liberi e Uguali, Pierpaolo Sileri del Movimento Cinque Stelle e Sandra Zampa del Pd che mantengono inalterati i propri ruoli al dicastero.