Uscire dall’ambito sanitario per adottare una visione integrata, sperimentare linguaggi nuovi che sappiano parlare a tutte le fasce della popolazione, superare la ripartizione rigida delle competenze in favore di un approccio collaborativo. Sono queste le indicazioni uscite dall’incontro dedicato alla Prevenzione nel corso della 16esima edizione di Salute Direzione Nord, all’interno della rassegna
Salute Direzione Nord, organizzata da True in collaborazione con Inrete e Fondazione The Bridge.
All’incontro hanno preso parte Stefano Bolognini, Assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione di Regione Lombardia; Anna Scavuzzo Vicesindaco e Assessore all’Istruzione del Comune di Milano; Lamberto Nicola Giorgio Bertolè, Assessore al Welfare del Comune di Milano; Catia Borriello, Responsabile Struttura Malattie Infettive, Vaccinazioni e Performance di Prevenzione – DG Welfare Regione Lombardia; Gianmarino Vidoni Direttore UOC MTS, ATS Milano.
Bolognini: “Nel caso della vaccinazione contro Covid, abbiamo deciso di sfruttare TikTok per parlare ai giovani”
Tra le sfide che si trova davanti il mondo della prevenzione, decisiva è quella della comunicazione, specie quella verso i più giovani. “Il 16% sono nella fascia di povertà culturale ed educativa, che rappresenta una condizione propedeutica ad altre emergenze e alle dipendenze”, ha sottolineato Stefano Bolognini. “Oggi in pochi sono in grado di cogliere le domande vere dei giovani e soprattutto di trovare il linguaggio con cui dare loro risposte”. Tuttavia, proprio dai nuovi linguaggi e dagli ambienti digitali che spesso sono additati come causa dell’isolamento dei giovani potrebbe venire una risposta. “Nel caso della vaccinazione contro Covid, abbiamo deciso di sfruttare TikTok per parlare ai giovani. Abbiamo avuto 5,5 milioni di utenti unici che hanno visualizzato campagna. E TikTok l’ha preso come benchmark europeo di comunicazione di politica pubblica”, ha aggiunto Bolognini. “I giovani vivono in ecosistemi che sono loro. È all’interno di essi che bisogna entrare, portando contenuti e figure che siano percepite in modo positivo”.
Lamberto Nicola Giorgio Bortolè: “Dal punto di vista dei Comuni è decisivo lavorare molto sull’integrazione socio-sanitaria”
“La pandemia – ha detto Lamberto Nicola Giorgio Bertolè – ha rappresentato uno shock che ha amplificato problemi ma anche consapevolezze di ciò che è più efficace. Nella consapevolezza che si è amplificata con il Covid c’è anche quella legata alle condizioni socio-culturali come determinanti delle condizioni di salute futura”. Da ciò la necessità di un approccio alla salute e alla prevenzione in particolare che agisca non solo sui fattori sanitari, ma anche sui determinati sociali, economici, culturali. “Dal punto di vista dei Comuni è decisivo lavorare molto sull’integrazione socio-sanitaria. Per questo, una prima proposta che abbiamo fatto nell’ambito della riforma della sanità territoriale è stata quella di portare il nostro servizio sociale di primo livello dentro le case di comunità, per integrare fisicamente la risposta sanitaria con la risposta sociale”.
Anna Scavuzzo: “Necessità di compartecipare al processo, occorre mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti”
“Vi è necessità di compartecipare al processo, occorre mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti”, ha aggiunto Anna Scavuzzo. La complessità del tema della prevenzione e la molteplicità dei determinanti della salute rendono infatti impossibile circoscrivere i temi della prevenzione nei confini dei livelli istituzionali. “Bisogna immaginare fin da subito i processi, capire i soggetti da mettere intorno a un tavolo. Poi, la decisione rimane a chi ne ha le competenze per norma o per prassi. Ma o le affrontiamo insieme o le innovazioni in questo campo sono un pò’ zoppe”, ha aggiunto Scavuzzo, secondo cui “da questo punto di vista la pandemia ha dato un boosting a quella che può essere una sinergia virtuosa tra i diversi livelli istituzionali”.