La sfida sanitaria di oggi si chiama sostenibilità. Lavorare sulla prevenzione e sulla digitalizzazione riduce i costi e migliora la qualità del sistema. In questo quadro le imprese possono essere agenti di grande cambiamento nella gestione dei processi. È ciò che è emerso nel corso del convegno “Respiriamo il futuro: per una sanità più sostenibile”, organizzato da Fondazione Iniziativa Europa, con la partecipazione di Chiesi Italia e il patrocinio dell’INPS.
Ha introdotto i lavori il presidente di Inps, Gabriele Fava che ha ricordato come sanità e sostenibilità si intrecciano nell’agenda 2030. Il viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, ha sottolineato come sia “necessario sostenere le imprese del sistema sanitario attraverso il meccanismo di agevolazione fiscale e in particolare con lo strumento dei crediti di imposta per la ricerca e sviluppo. Molte imprese che vogliono usufruirne si trovano di fronte a difficoltà applicative. Per questo vogliamo prevedere regole certe”.
Il Ministro Urso nel suo saluto ha ribadito il “forte impegno pubblico e privato nell’ affrontare la transizione. L’inverno demografico ci impone una riflessione realistica a cominciare dall’uso delle risorse del PNRR per il sostegno alla digitalizzazione e alle cure sul territorio”.
Chiesi, prima azienda privata in termini di ricerca e sviluppo con un ruolo di leadership nel settore, ha indicato la strada: “Crediamo fortemente nel valore della sostenibilità sociale, economica e ambientale. – ha spiegato Raffaello Innocenti, CEO Chiesi Italia – Chiesi Italia – Società Benefit e parte del Gruppo certificato B Corp, ha come mission migliorare la salute delle persone, in particolare quella respiratoria. Per questo ci siamo dati un obiettivo ambizioso ovvero Zero Emissioni nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2035. Già oggi il 99% dell’elettricità consumata da Chiesi proviene da fonti rinnovabili”.
“L’apporto delle strutture sanitarie private – ha sottolineato Enzo Paolini, vicepresidente Acop – è indispensabile per una vera sostenibilità sociale per la riduzione delle liste d’attesa e per evitare l’emigrazione sanitaria”. In questo quadro è necessario tenere conto del tema demografico come ricordato dal Monsignor Paglia che, sottolineando “quanto sia insostenibile la vita per gli anziani”, ha auspicato che “il decreto attuativo della Legge Delega 33 possa essere firmato in questi giorni” perché: “un’assistenza socio sanitaria continuativa può giovare alla salute e far risparmiare miliardi. Risparmi che devono essere destinati ad allargare le sperimentazioni”.
Ha concluso i lavori Michele Vietti, presidente ANFIR: “per cui la sostenibilità è ormai un mantra vale per tutti i settori dalla finanza alla sanità le industrie sanitarie farmaceutiche ospedaliere sono all’avanguardia in Europa grazie anche all’attenzione alla sostenibilità. Abbiamo maturato una cultura diversa grazie all’Europa.