Il Governo ha ribadito il proprio impegno a mantenere la spesa sanitaria sopra l’1,5% del PIL per i prossimi sette anni,. La notizia arriva al termine dell’incontro tra l’Esecutivo e i sindacati, tenutosi il 25 settembre a Palazzo Chigi, in cui sono stati affrontati la spesa sanitaria, i contratti di lavoro pubblico e le politiche fiscali.
Impegno sulla spesa sanitaria
Mantenere la spesa sanitaria sopra l’1,5% del PIL è una priorità per il Governo, secondo quanto riferito, soprattutto in una fase di transizione economica e sanitaria. Un impegno che risponde alla necessità di garantire risorse adeguate per il settore sanitario, che negli ultimi anni ha affrontato una pressione senza precedenti a causa della pandemia e della crescente domanda di servizi sanitari pubblici.
Il Governo prova così a preservare la qualità del sistema sanitario nazionale, bilanciando le risorse destinate alla sanità con le altre necessità di bilancio. A livello europeo, l’Italia sta cercando di ottenere maggiore flessibilità nel trattamento delle spese per investimenti sanitari, ma l’approccio della Commissione Europea, come osservato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rimane restrittivo.
Adeguamento salariale nel settore pubblico
Oltre alla sanità, un altro tema discusso riguarda l’impegno del Governo a recuperare i valori dell’inflazione nei contratti di lavoro pubblico. Questo significa che, per i prossimi anni, l’Esecutivo intende garantire un adeguamento salariale annuo di circa il 2% per i dipendenti pubblici. Tale misura è fondamentale per proteggere il potere d’acquisto dei lavoratori, in un contesto in cui l’inflazione continua a incidere negativamente sulle famiglie.
Il recupero dell’inflazione per il pubblico impiego viene visto come un atto di giustizia sociale, particolarmente importante in un momento in cui il costo della vita sta aumentando, e va a sostenere settori cruciali come quello sanitario, che dipende fortemente dal personale medico e infermieristico.
Nessuna tassa sugli extraprofitti
Un altro tema caldo emerso dall’incontro è la posizione del Governo sulla tassazione degli extraprofitti. Nonostante le pressioni per adottare misure fiscali più stringenti, l’Esecutivo ha confermato la volontà di escludere le cosiddette “tasse sugli extraprofitti”. Il ministro Giorgetti ha auspicato che chi ha beneficiato di condizioni economiche particolarmente favorevoli possa contribuire spontaneamente, senza la necessità di introdurre una tassa specifica.
La posizione del Governo è motivata dalla volontà di non ostacolare la crescita economica con ulteriori oneri fiscali, ma allo stesso tempo si attende un contributo solidale da parte delle imprese che hanno registrato profitti straordinari.
Il Piano strutturale di bilancio e i prossimi passi
Il Piano strutturale di bilancio (PSB) è uno degli strumenti chiave per delineare le linee di spesa pubblica e le priorità economiche per i prossimi anni. Il documento sarà presentato alle Camere subito dopo un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri previsto per venerdì. Secondo fonti governative, l’Esecutivo manterrà una linea prudente e responsabile, tenendo conto delle criticità economiche e della fase di transizione in corso.
L’interlocuzione con la Commissione Europea resta centrale in questo processo, in quanto l’Italia cerca di ottenere maggiore flessibilità sui vincoli di bilancio per poter investire su settori strategici come la sanità e le infrastrutture.
Il PSB sarà esaminato dall’Aula della Camera l’8 ottobre, mentre il 3 ottobre il ministro Giorgetti sarà ascoltato in audizione dalle commissioni Bilancio congiunte per illustrare i dettagli del piano. Solo dopo l’esame da parte delle Camere si passerà alla stesura della legge di bilancio, che definirà concretamente le politiche economiche per l’anno successivo.