È appena terminato lo stato di emergenza nazionale legato alla pandemia, mentre il Piemonte prosegue la sua attività di contrasto al Coronavirus tramite le strutture Regionali preposte come il Dirmei, il Governo regionale pensa al futuro sanitario della regione.
Carlo Picco, medico e manager, a capo del modello
“Azienda Zero che ora parte per effetto della legge regionale e della delibera di giunta, è una trasformazione “– commenta il Presidente della commissione Sanità della Regione, il medico Alessandro Stecco – un nuovo paradigma della sanità piemontese, che era troppo legata a un sistema mai modernizzato di aziende e sistemi ‘a silos’. Per declinarlo al meglio e fare l’avvio del sistema serviva una persona esperta e dinamica, che conoscesse a fondo il mondo delle aziende sanitarie, la Giunta con l’assessore alla Sanità Icardi e il Presidente Cirio hanno indicato per questo ruolo Carlo Picco, medico e manager oggi alla guida dell’Asl Città di Torino, con esperienze alla guida di grandi realtà sanitarie anche in altre regioni, nonché’ ideatore e fondatore dello stesso Dirmei.
Sostegno a tutte le 18 aziende sanitarie regionali
Con la proposta di legge a iniziativa del Gruppo Regionale Lega basata su osservazioni, confronti e analisi fatte avvalendosi di esperti negli anni precedenti, abbiamo convogliato su Azienda Zero funzioni strategiche, di coordinamento e monitoraggio del sistema sanitario piemontese, sia per supportare la programmazione, che rimane in capo all’assessorato, sia per sostenere tutte le 18 aziende sanitarie regionali , e non ultimo, per arrivare a risparmi di scala da reinvestire nella sanità stessa”.
“L’obiettivo è di dare il massimo ai pazienti”
“Al dottor Picco – conclude il professore universitario e neuro-radiologo Stecco – i miei auguri di buon lavoro, a cui si unisce un ringraziamento al governatore Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi, che su Azienda Zero convoglieranno certamente le giuste energie e risorse di una Regione che oltre ad aver performato molto bene nella campagna vaccinale e di contrasto alla pandemia grazie anche a strumenti e ruoli di coordinamento, vuole uscire dalla pagina di 2 anni di pandemia rilanciando un nuovo modello piemontese della sanità, con un’ottica di medio e lungo termine, mettendo al centro il miglioramento del sistema a disposizione degli operatori sanitari, sempre pensando al risultato finale: quello di dare il massimo all’utenza sanitaria, i pazienti”.