Stop alle nuove nomine nelle Asl della Sardegna. Lo ha deciso la neoeletta Presidente della Regione, Alessandra Todde, determinata a stoppare le nomine e gli incarichi costosi all’interno del sistema sanitario regionale. Alcune di queste sono arrivate negli ultimi giorni di governo del presidente uscente in quota centrodestra Christian Solinas. Una svolta netta rispetto alle prassi precedenti, con Todde ha inviato una lettera a tutte le Aziende Sanitarie Locali (Asl) della regione imponendo loro uno stop immediato al conferimento di nuovi incarichi e nomine, soprattutto quelle di carattere oneroso e concluse in extremis.
L’atto d’indirizzo, datato 29 marzo, esorta esplicitamente i dirigenti delle aziende sanitarie a mantenere un profilo di ordinaria amministrazione, mettendo in pausa le procedure per l’assegnazione di nuovi incarichi. La direttiva arriva in un momento particolarmente delicato, a ridosso della (tardiva) proclamazione degli eletti del 20 marzo scorso, e segue alla scoperta di nuove nomine recentemente ufficializzate, come quelle di una decina di direttori di dipartimento presso l’Arnas Brotzu di Cagliari, avvenute in prossimità del cambio di governo regionale.
Nella lettera, Todde motiva la sua decisione sottolineando la necessità di non adottare provvedimenti che potrebbero limitare la futura programmazione dei servizi sanitari o influire significativamente sui costi associati. Questo invito alla cautela segna l’avvio di un nuovo processo di valutazione e programmazione del servizio sanitario regionale che la nuova giunta di centrosinistra intende perseguire.
L’intervento di Todde si inquadra in un più ampio contesto di revisione della spesa pubblica e di ottimizzazione delle risorse, con l’obiettivo di garantire un servizio sanitario più efficiente e sostenibile per i cittadini sardi. Questa svolta gestionale riflette un impegno verso la responsabilità fiscale e la trasparenza amministrativa, elementi cruciali per la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario pubblico e bandiera del programma elettorale dell’ex parlamentare del Movimento 5 stelle.
La decisione ha suscitato reazioni opposte tra gli addetti ai lavori. Alcuni hanno accolto con favore l’invito alla maggiore prudenza nelle nomine e negli incarichi; altri hanno espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni sul funzionamento dei servizi sanitari durante questa fase di transizione.