Perché leggere questo articolo? Daniele Scalea, presidente del Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli, parla a True-News offrendo la sua versione sul tema del discusso convegno sull’aborto organizzato alla Camera. E specifica il suo sostegno a una discussione aperta anche sui temi più complessi.
Si torna a parlare, sul piano politico, del tema scottante dell’aborto nel dibattito italiano. A scaldare il dibattito è stato un convegno organizzato martedì 23 gennaio a Montecitorio dal Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli, think tank di orientamento conservatore nato nel 2017 e in cui è stata discussa la pubblicazione “Biopoetica – Breve critica filosofica (con supporto tragico) all’aborto e all’eutanasia”. Gli autori del rapporto, il ricercatore del Machiavelli Marco Malaguti e Maria Alessandra Varone, sono finiti sotto accusa da più parti per il fatto che il documento esprime una posizione conservatrice sul tema dell’aborto.
Scalea “Siamo a favore della maternità”
Nel mirino è finito anche Simone Billi, onorevole della Lega, che ha prenotato la sala in cui si è svolto il convegno, tanto da finire associato alle tematiche stesse della pubblicazione. Federica Onori, deputata del Movimento Cinque Stelle, ha definito la pubblicazione, il rapporto e la posizione della Lega “oscurantista”. Ma cosa ne pensa la direzione del centro studi che ha organizzato la conferenza di Montecitorio? True-News parla del tema con Daniele Scalea, analista politico, fondatore e animatore del think tank che si definisce orientato a “promuovere politiche improntate ai valori tradizionali e finalizzate a costruire un’Italia prospera e forte”.
Scalea, dialogando con True-News, parte spiegando la posizione del suo think tank: “Come Machiavelli abbiamo una posizione favorevole alla promozione del valore sociale della maternità e dei diritti dell’infanzia”, spiega Scalea. “Sul tema dell’aborto non abbiamo una posizione univoca, ma ci teniamo a ospitare un dibattito”.
La posizione del Machiavelli sull’aborto
“Dal mio punto di vista strettamente personale”, spiega Scalea, “ritengo che l’aborto, trattandosi di un’interruzione di gravidanza e dunque di una vita, sia negativo”. E, aggiunge, “credo che l’obiettivo di avere meno aborti sia da perseguire”. Sarebbe però “errato e anche controproducente per questo obiettivo pensare che sia la via legale della compressione dei diritti all’aborto la strada ottimale per giungere a questo obiettivo”. Per Scalea “non dovrebbe essere motivo di scandalo dire che evitare un aborto con il consenso e la condivisione della futura madre, debitamente informata, sia un fatto positivo”. E che la via passi “per la tutela della donna e dei diritti delle madri e dei nascituri”.
In quest’ottica, Scalea dice che il Machiavelli “non ha alcuna intenzione di mettere in discussione la Legge 194” che norma l’aborto al netto delle “posizioni personali degli autori del rapporto. Noi ospitiamo un dibattito a tutto campo. E personalmente, aggiungo, dico che la Legge 194 non andrebbe modificata. Piuttosto, andrebbe pienamente applicata, partendo dal rafforzamento di tutti gli strumenti che possono permettere a una donna di essere pienamente informata” sulla possibilità di interrompere o meno la gravidanza.
“Aborto sbagliato anche in caso di stupro”: il report che ha acceso il dibattito
Malaguti e Varone, parlando del pensiero di Kierkegaard, nel report scrivono “ si deve avere la fortezza di ribadire una verità semplice: l’aborto non è mai giusto e non è un diritto, è una soluzione pratica che vuole essere sublimata a diritto inalienabile. Anche nei casi più tragici, nei dilemmi morali più strazianti, come quelli di stupro, non è mai giusto”.
Scalea sottolinea che questa pubblicazione non esprime la posizione ufficiale del centro studi, così come non la rappresentano le parole dette alla conferenza e che hanno suscitato scalpore e dibattito. “Il tema fondamentale è che il nostro ruolo è suscitare dibattito nel mondo culturale. Come presidente del Centro Studi Machiavelli ho dato via libera alla pubblicazione e alla discussione sul tema pur essendo io il primo a non condividere in toto molti degli argomenti espressi, cosa che ho del resto ribadito al convegno di martedì”. Ma, rivendica Scalea, “abbiamo il compito di alimentare le discussioni sui temi rilevanti in maniera pacata e attenta a rispettare tutte le opinioni”.
Scalea (Centro Machiavelli): “Ricerca sull’aborto, rifarei tutto”
“Abbiamo ospitato come Machiavelli un report firmato da un nostro studioso e da un’autrice esterna che parla di un tema etico fondato sul dibattito su quali siano i confini della vita e del nostro approccio ad essa nell’era moderna”, sottolinea Scalea, “e abbiamo deciso di discutere a riguardo. Lo rifarei assolutamente. Per salvaguardare la democrazia”, sottolinea Scalea, “urge rispettare la libertà d’espressione in ogni sua forma. Partendo dalle opinioni più distanti dalle proprie”.
La critica di Scalea va anche verso “coloro che oggi attaccano non solo il Machiavelli ma anche l’onorevole Billi, che ha una posizione ancora più divergente da molte considerazioni espresse nel report ma ha voluto contribuire al dibattito pubblico”. Scalea si domanda: “esiste forse la colpa per associazione? Billi e il Machiavelli sarebbero colpevoli per il convegno, in cui peraltro non sono state espresse posizioni passibili di ipotesi di reato come la diffamazione”. Effettività del dibattito come effettività della democrazia? “Non cesseremo mai di offrire il nostro contributo alla libertà d’espressione”, conclude Scalea, “senza cui, lo ricordiamo, c’è poco spazio per quel confronto che rende effettiva la dialettica democratica”.