Dopo il rapporto sulla Chiesa francese che ha rivelato l’enorme quantità di abusi sui minori avvenuto dal 1950 al 2020, anche l’Italia ha visto l’insorgere di richieste, soprattutto da parte delle femministe cattoliche, per una maggior chiarezza sulla situazione nostrana. La petizione “Vogliamo una commissione indipendente che indaghi sugli abusi nella Chiesa italiana” ha avuto numerose firme e il dibattito si è esteso dai minori alle donne, spesso vittime di violenza anche nei contesti religiosi.
I “16 giorni di attivismo” di Voice of Faith
Voice of Faith ha organizzato un palinsesto molto ricco di eventi per i “16 giorni di attivismo”, il periodo che va dal 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) al 10 dicembre (Giornata mondiale dei diritti umani). I temi sono specificatamente legati alle comunità cristiane: abusi sulle religiose e abusi spirituali.
Vita Consacrata ed il racconto dei femminicida sui media
Anche la piattaforma Vita Consacrata si sta impegnando molto sia sul fronte delle violenze che su quello sinodale, per portare con più forza la prospettiva delle donne all’interno dei cambiamenti in corso nella Chiesa. Il Coordinamento Teologhe Italiane si è espresso già alcuni mesi fa sul modo in cui vengono narrati i femminicidi dai media, mentre l’associazione Donne per la Chiesa lavora costantemente per rimodellare il ruolo delle donne nelle comunità religiose e dedica una forte attenzione alle questioni religiose e agli abusi che subiscono.
Cos’è il femminismo cattolico?
Molti enti quindi che si muovono all’interno del territorio italiano (o all’estero come nel caso di Voice of Faith), che sono ben ancorati all’attualità degli avvenimenti e che cercando di portare uno sguardo più ampio all’interno della Chiesa. Che cos’è allora il femminismo cattolico? Paola Lazzarini, sociologa della religione, sostiene che «può sembrare molto difficile parlare di un femminismo cattolico e di un pensiero libero all’interno del mondo cattolico, perché è diffusa un’immagine della Chiesa cattolica come un monolite, nella quale ogni pensiero è eterodiretto». Eppure questa religione, fin dalle sue origini, è caratterizzata da una molteplicità di visioni.
Al crocevia tra religione cristiana e pratica femminista
Secondo Sandra Letizia, teologa, addirittura «possiamo anche affermare che non è mai esistito il cristianesimo o il cattolicesimo al singolare. Da sempre la Chiesa conosce una pluralità da qualsiasi punto di vista». Il femminismo cattolico o cristianesimo femminista è quindi l’esito dell’intreccio tra la religione cristiana e la pratica femminista. E sono molte le persone che vivono queste due componenti della propria identità che costruiscono, giorno per giorno, una strategia per farle convivere.
Violenza di genere: le associazioni femministe cattoliche prendono parola
«Ogni volta che il cristianesimo e la teologia progrediscono» spiega ancora Sandra Letizia, «lo fanno perché c’è un’emergenza. C’è una necessità nuova che nasce dal fatto che i tempi e la cultura cambiano». E lo vediamo proprio nei giorni attorno al 25 novembre, che riportano l’attenzione sulla violenza di genere. Associazioni, enti o singole femministe cattoliche hanno preso la parola e una posizione netta per contrastare questo fenomeno.
Un tempo prezioso per il femminismo cattolico
Il discorso femminista all’interno del mondo cattolico nasce quindi da un’emergenza: la necessità per le donne e poi tutte le persone marginalizzate di essere ascoltate, di rivedere la propria posizione nelle comunità spirituali. Per quanto ci siano posizioni diverse anche in questo fronte – come l’ostilità o l’accoglienza verso il sex work – chi dichiara questa doppia appartenenza cresce in numero. Oggi si vive in un momento propizio, in cui l’attenzione ai diritti civili è molto ampia e capillare anche grazie all’uso massiccio dei social. È quindi un tempo prezioso anche per il femminismo cattolico.