Perché leggere questo articolo? A sentire i commenti dei politici nostrani, sembra che le elezioni in Spagna le abbiano vinte i partiti…ma quelli italiani. Chi dal voto in Spagna profetizza scenari italiani, chi trova parallelismi, chi scorge lezioni e chi attribuisce vittorie postume.
In Spagna governa il caos. In Italia, invece, i nostri politici non sembrano avere dubbi su chi abbia vinto le elezioni anticipate spagnole. Loro, intesi come i partiti italiani stessi. Schlein prevede l’arresto dell’onda nera, Conte cerca parallelismi con Madrid. Per Renzi la Spagna ci insegna una lezione. E qualcuno a destra parla di vittoria di nientepopodimeno che di Berlusconi! “Sarà la globalizzazione – ha scritto Mattia Feltri su La Stampa – ma i partiti non si accontentano più di avere vinto tutti le elezioni italiane, adesso vincono tutti anche quelle spagnole”. Da sinistra a destra, passando per il centro, in Italia è tutto un tripudio, tutta un’appropriazione del voto in Spagna. Con buona pace della realtà del voto e del particolarismo di casa nostra.
Adelante Pedro (senza juicio). Schlein sul voto in Spagna
Il commento più enfatico al voto spagnolo è della segretaria dem Elly Schlein, che posta un peana alla Spagna di Pedro Sanchez: «Adelante è la dimostrazione che l’onda nera si può fermare quando non si punta ad alimentare le paure ma a risolvere i problemi concreti delle persone: aumentando il salario minimo e limitando i contratti a termine, affrontando sul serio l’emergenza climatica, limitando gli effetti del caro energia e dell’inflazione sulle imprese e sulle fasce più povere». Adelante Pedro, senza juicio.
Per la sinistra italiana, il risultato spagnolo è una sconfitta della destra italiana. Meloni è alleata di Vox, quindi è anche lei travolta dal declino del sovranismo internazionale. Anche se i sondaggi danno ad oggi Fdi al 30%. “Il sostegno di Giorgia Meloni non ha portato bene a Vox che perde 19 seggi! La sconfitta dei sovranisti e negazionisti climatici è una buona notizia insieme allo straordinario risultato di Sumar, che ha tenuto insieme la giustizia sociale e quella ambientale”. Questo il commento entusiasta di Angelo Bonelli per il risultato della sinistra radicale in Spagna, arrivata in doppia cifra percentuale, oltre il 12%. E che mostra come Verdi e Sinistra non si siano neanche lontanamente posti il problema sul perchè alle nostre latitudini veleggino a un risicato 4%.
La Spagna e l’opposizione italiana
Anche il Movimento 5 stelle è soddisfatto. Conte posta la sua felicità per la “per la tenuta delle forze progressiste che hanno fatto del salario minimo, della difesa dei diritti del lavoro, della lotta al precariato e della transizione ecologica gli assi portanti della propria agenda politica”. In realtà, in Spagna la maggioranza relativa è dei conservatori del Partito Popolare, ma è un dettaglio.
Il vero coup de théâtre – per pensarsi un po’ Alain Elkann – è di Matteo Renzi. Autentico vincitore – a suo dire – delle elezioni in Spagna e Nostradamus italiano. “Le prossime Europee si vinceranno al centro. Un messaggio che da Madrid arriva forte e chiaro anche a Roma. Giorgia, la senti questa Vox?”. Per il centrino italiano, il risultato spagnolo è una sconfitta sia della destra che della sinistra italiane, scrive Tommaso Rodano sul Fatto Quotidiano.
La destra di governo guarda all’alleato spagnolo
I centristi, si sa, vincono sempre. Che sia in Italia a in Spagna, cambia poco: sono i maestri nella sottile arte di attribuirsi la vittoria. Così anche Maurizio Lupi vede nel voto iberico una vittoria per il suo movimento (che si chiama Noi con l’Italia, se ve ne foste – peste ve ne incolga – dimenticati). “Gli spagnoli hanno scelto il Partito Popolare e questo rafforza anche a livello internazionale la nostra proposta politica” ha commentato il leader della quarta gamba della maggioranza.
La destra di governo sceglie di non rintanarsi nel silenzio, ma di scendere nell’agone dell’attribuzione indebita di vittorie e sconfitte altrui. Così Giovanni Donzelli (sono sempre i migliori che parlano) se ne frega del brutto risultato dell’alleato Vox, per annunciare indomito la sconfitta della sinistra. “I compagni sono felici perché anche lì hanno perso le elezioni, ma meno nettamente di come le perdono in Italia. I nostri sinistri restano i peggiori perdenti e festeggiano“.
Vittoria…postuma di Berlusconi
Ma la palma del miglior commento sul voto spagnolo va alla squadra dei deputati di Forza Italia. Per gli azzurri – rullo di tamburi – in Spagna ha vinto…Silvio Berlusconi! Il ministro forzista Paolo Zangrillo non ha dubbi: “Il centro moderato è un sicuro punto di riferimento in Italia, nell’ambito della coalizione di centrodestra, come nel resto d’Europa”. Per Licia Ronzulli è la limpida conferma “di quanto i moderati siano maggioranza in Europa e nei singoli Stati”. La chiosa finale di Maurizio Gasparri chiude il cerchio: “Forza Italia è impegnata a dare una prospettiva futura ai valori del berlusconismo proprio perché la via europea, che anche la Spagna ci indica, è esattamente questa”.