Home Politics Aiuti alla Palestina, il pasticcio dell’UE. La Lega: “Ambiguità che non stupiscono”

Aiuti alla Palestina, il pasticcio dell’UE. La Lega: “Ambiguità che non stupiscono”

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Prima l’annuncio dello stop, poi il dietrofront. Un pasticcio quello messo in atto dall’Unione Europea sul sostegno alla Palestina che non sorprende Anna Cinzia Bonfrisco, europarlamentare della Lega, contattata da True-News.it.

Bonfrisco: “Le ambiguità e le marce indietro dell’Unione Europea su Israele purtroppo non stupiscono”

 

“Le ambiguità e le marce indietro dell’Unione Europea su Israele purtroppo non stupiscono. Le abbiamo viste andare in scena troppe volte in questi anni durante i dibattiti in aula al Parlamento Europeo. Adesso, sono rese ancora più gravi dal brutale e ingiustificato atto di guerra di Hamas nei confronti di Israele. L’Europa è chiamata a gesti concreti a sostegno del nostro alleato più prezioso, con cui condividiamo le sponde del Mediterraneo dal punto di vista geografico, politico, culturale e anche nell’ambito di sicurezza e difesa comune”.

L’annuncio del commissario europeo diu Olivér Várhelyi e il dietrofront

Nella giornata di ieri, Olivér Várhelyi, commissario europeo per l’Allargamento e la politica di vicinato, aveva preso e annunciato la decisione come reazione all’attacco di Hamas. “In qualità di principale donatore per i palestinesi, la Commissione europea sta mettendo sotto esame l’intero portafoglio di sviluppo, per un valore totale di 691 milioni di euro“, aveva scritto Várhelyi su X.

Poi, però, era arrivata la smentita. Anche dai toni a tratti ridicoli. Perché secondo quanto riporta un comunicato, i pagamenti sono in revisione, anche perché “Non erano previsti pagamenti, dunque non ci sarà alcuna sospensione”. Secondo le dichiarazioni l’obiettivo è garantire che nessun finanziamento dell’Ue consenta indirettamente a un’organizzazione terroristica di compiere attacchi contro Israele.

Bonfrisco: “L’Italia guida il processo di difesa di Israele in Europa”

Spiega Bonfrisco: “Non pare esserci nell’annuncio informale del commissario Olivér Várhelyi la volontà di scavalcare gli Stati membri, piuttosto una mancanza di coordinamento interna alla Commissione. Proprio la Commissione, nelle sua dichiarazione ufficiale, ha delineato meglio il quadro giuridico e affermato che la decisione verrà presa assieme agli Stati membri. Inoltre, l’Alto Rappresentante Josep Borrell, già ieri pomeriggio, aveva convocato la riunione di emergenza dei ministri degli Esteri.

L’Italia guida il processo di difesa di Israele in Europa ma anche con i partner della comunità internazionale; infatti, lunedì l’Italia ha rilasciato assieme a Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti una fondamentale dichiarazione di fermo e unito sostegno allo Stato di Israele e condanna inequivocabile di Hamas e dei suoi spaventosi atti di terrorismo”.

L’europarlamentare: “Il conflitto genera gravi periodi di instabilità economica”

Un contesto su cui l’Unione Europea è chiamata a imporre il suo ruolo. “L’Unione Europea può contribuire alla de-escalation – conclude l’europarlamentare della Lega. Tuttavia, ciò deve avvenire in nome della difesa di Israele. Lo dobbiamo al contributo millenario degli ebrei europei e delle comunità ebraiche allo sviluppo sociale, politico, economico, scientifico e culturale dell’Europa. Sono una parte inestricabile dell’identità europea, come lo è anche Israele. Le conseguenze di questo conflitto rischiano di essere molteplici. Il conflitto, infatti, genera gravi periodi di instabilità economica. A questo si aggiunge la minaccia del terrorismo, sempre presente in Europa, e che in altre zone del Mondo può generare ulteriori crisi e instabilità”.