Perché leggere questo articolo? Forza Italia torna in pressing sul Superbonus. Gli azzurri presentano un emendamento al decreto Anticipi prorogare al 30 giugno 2024 la detrazione del Superbonus al 110%. La domanda è una sola: ma perchè?
L’emendamento porta la firma di Licia Ronzulli e Claudio Lotito. Potremmo anche fermarci qui, ma andiamo avanti per provare a capire le ragioni dell’improvvisa conversione di Forza Italia sulla via del Superbonus. Motivazioni che ai più possono apparire oscure. E non sarebbe strano, visto che fino a poco tempo le alte sfere del partito lanciavano strali contro il Superbonus. “Siamo stati costretti a rimediare agli errori del governo Conte” dichiarava pochi mesi fa Tajani. In ogni caso, ora, la linea sembra tracciata: Forza Italia vuole prorogare il Superbonus di altri sei mesi.
Il superbonus della discordia nella maggioranza
Forza Italia ha presentato un emendamento al decreto Anticipi che vuole allungare di altri sei mesi il Superbonus. L’agevolazione edilizia al 110%, nelle intenzioni degli azzurri dovrebbe ottenere una nuova proroga: dalla naturale scadenza al 31 dicembre 2023, il Superbonus si estenderebbe al 30 giugno 2024. Nonostante un costo di 86 miliardi – come dalla più recente recente stima del consuntivo del Ministero dell’Economia – e una spinta modesta Pil è stata (meno di 2 punti percentuali in tre anni), Forza Italia insiste per la proroga.
Come mai? Le ragioni principali potrebbe essere due. La prima di tatticismo politico, con Forza Italia che proverebbe a puntare i piedi per interrompere l’asse di ferro sulla Manovra tra Meloni e Giorgetti. Sul fronte economico, gli azzurri si sentirebbero accerchiati da Fratelli d’Italia e Lega, e avrebbero trovato nel Superbonus l’esca ideale, su cui sparare alto per ottenere poi altre concessioni più realistiche – affitti e scudo fiscale su tutti. La difesa del Superbonus da parte di Forza Italia, però, potrebbe non essere solo di facciata. Il partito fondato da Silvio Berlusconi si è sempre dedicato al tema della casa e agli interessi dei proprietari. In manovra ha già dovuto accettare un rialzo (anche se limitato) della cedolare secca. Il bonus 110% potrebbe essere un modo per tutelare il mondo edilizio, tanto caro a Forza Italia.
La Repubblica dei bonus
Sarà difficile per Forza Italia superare l’ostracismo nei confronti del Superbonus da parte della premier. Di recente, Meloni lo ha definito “la più grande truffa ai danni dello Stato”. Ma non c’è solo il Superbonus. Il governo è impegnato nella stesura della legge di Bilancio, con pochi fondi a disposizione e una marea di bonus da rivedere o confermare. L’esecutivo sarà costretto a fare inevitabilmente delle scelte. costringeranno l’esecutivo a fare delle scelte. Alcuni bonus e aiuti statali saranno confermati, altri rivisti, altri ancora rischiano di essere cancellati.
Anche Lega e Fdi si sono espresse nel tempo a favore del Superbonus
Andando poi a ritroso, si scopre che tutti i partiti di centrodestra hanno speso qualche parola di difesa del Superbonus nel tempo, chiedendone la proroga e l’ampliamento della platea dei beneficiari del provvedimento votato nel 2020 dal II governo Conte – di cui i tre partiti del centrodestra erano all’opposizione. Forza Italia lo ha fatto certamente di più tra i tre partiti della maggioranza. “Forza Italia ritiene centrale il tema dell’edilizia e il settore delle costruzioni, considerando virtuoso l’utilizzo della leva fiscale attraverso detrazioni e incentivi strutturali”. Così recitava un documento consegnato ad aprile 2021 da Tajani a Draghi. Negli ultimi due anni anche la Lega si è spesso schierata per il Superbonus. Nella discussione della Manovra 2022 del governo Draghi, di cui anche la Lega faceva parte, aveva votato contro il tetto Isse al Superbonus. Salvini in persona aveva definito “il Superbonus una misura assolutamente efficace”. Anche dentro Fratelli d’Italia, il partito della premier e da sempre ostico al provvedimento, non sono mancate sporadiche difese del Superbonus. Dalla proposta di una cabina di regia della misura proposta da Monica Ciaburro, all’elogio di Fabio Rampelli, secondo cui: “migliaia di aziende hanno ricominciato a lavorare onestamente grazie al bonus”.