Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, giudica in maniera negativa la composizione del governo e teme un’inversione a U sulle politiche climatiche. Lancia anche l’appello alle opposizioni per un coordinamento nell’azione parlamentare. Ma chiude a Calenda
Un’inversione a U sulle politiche climatiche, che porterà l’Italia «vicino ai Paesi dell’Est come Polonia e Ungheria». Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde, appena tornato alla Camera esprime tutta la sua preoccupazione nei confronti del governo, che definisce di «mediocri» e con «conflitti di interessi». Duro il giudizio sul ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin: “Profilo sciapo, ma contrario alla transizione ecologica”. Infine, nell’intervista a Truenews.it, lancia l’appello: “Una cabina di regia delle opposizioni», esclusa “Calenda che è più d’accordo con alcuni ministri”.
Il governo ha giurato, con un preciso tratto identitario. Cosa si attende?
È un governo di mediocri, non è assolutamente di alto profilo. Ed è un governo pieno di conflitti di interessi, che guarda al passato. Santanchè al Turismo dovrà gestire le norme sulle concessioni demaniali marittime, ma è proprietaria dello stabilimento Twiga con Briatore. Ed è stata sempre schierata contro l’adeguamento dei canoni di concessione. Un conflitto di interessi enorme, come quello di Crosetto che è presidente dell’Aiad (la federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, ndr) legata alla produzione dei sistemi d’arma. Ed è diventato ministro della Difesa.
Ma Crosetto ha annunciato le dimissioni dagli altri incarichi…
È evidente che rappresenta comunque un problema e conferma che Meloni è in perfetta continuità con Berlusconi con il conflitto di interessi in settori nevralgici come la gestione delle coste e della Difesa.
E sull’ambiente?
Pichetto Fratin è un profilo sciapo, ma nella sua sciapezza da viceministro dello Sviluppo economico ha assunto posizioni contrarie alle politiche per il clima dell’Europa. Ha attaccato i processi di elettrificazione legati alle rinnovabili del nostro Paese e ha attaccato lo sviluppo dell’auto elettrica. Quindi con questi personaggi sarà difficile raggiungere gli obiettivi climatici. E sarà un danno non solo economico, ma anche per il clima. È chiaro che questo governo vorrà fermare la transizione ecologica.
Ma così creerà fibrillazioni con l’Unione europea…
Meloni collocherà l’Italia con i Paesi dell’Est, come Polonia e Ungheria, quelli responsabili della frenata sulle politiche ambientali. Non a caso c’è una liaison tra Meloni e i leader di quei Paesi. Ed è un problema molto serio, perché porterà a un’inversione a U sulle politiche climatiche. E non solo.
Ma con il Ministero del mare non potrebbe esserci una maggiore attenzione all’inquinamento marittimo?
Lo scorporamento delle politiche del mare dall’ambiente è un fatto di una gravità inaudita. È un’operazione che serve ad accontentare qualcuno con un ministero, una forma di lottizzazione che alimenterà solo i problemi.
Ci sono però delle responsabilità della vostra parte politica, con un’opposizione frammentata.
Siamo disponibili a riprendere un’azione unitaria. Il problema è all’origine: aver consentito a Meloni di andare a governare. La destra-destra ha preso il 43 per cento dei consensi, c’è quindi un 57 per cento di elettori che non condivide quelle linee. C’è una grande responsabilità di non aver costruito un’alleanza, nelle sue differenze, che trovasse dei punti di contatto tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle con l’alleanza Verdi-sinistra. Andare divisi è stata una delle scelte più irresponsabili nella storia della Repubblica italiana, consegnando le più alte cariche istituzionali a personaggi come Ignazio Benito La Russa e Lorenzo Fontana.
Propone un coordinamento tra le opposizioni?
Di fronte a questioni fondamentali, come il clima, ma anche diritti civili e sociali, per esempio la difesa del Reddito di Cittadinanza, è necessario quantomeno una condivisione, auspico anche con una cabina di regia, tra Alleanza Verdi-Sinistra, Pd e M5S. Si garantirebbe un’opposizione unita e determinata.
Quindi senza Calenda e Renzi?
Dalla mattina alla sera Calenda trova il modo per differenziarsi da chi lo ha eletto nel Parlamento europeo. Poi sulle politiche energetiche, credo che la pensi più come Pichetto Fratin che come il mondo ambientalista. E così sul Reddito di cittadinanza sia d’accordo come la ministra del Lavoro Calderone.
Oltre l’opposizione in Parlamento, è possibile rimettere insieme un progetto di alleanza almeno per le Regionali nel Lazio e in Lombardia?
Sarebbe intelligente farlo, perché altrimenti gli errori del passato non ci hanno insegnato nulla. È necessario trovare una sintesi per essere uniti, a partire dai contenuti, se non vogliamo far governare questa destra, che non è quella liberale francese o tedesca, ma che parla con Vox in Spagna e Orbàn in Ungheria.