Premessa di merito. Quanto sto per scrivere non attiene all’ambientalismo, alla destra e alla sinistra, alle polemiche, alle manifestazioni e alle prossime elezioni incipienti. Attiene al rispetto del cittadino. Io credo che la politica debba sempre e comunque dare una opportunità di scelta. Mi spiego: se tu vieti di mangiare il pane, devi poter far mangiare la pasta, e se vieti la pasta devi poter far mangiare la carne, e così via. Non puoi vietare tutto. Altrimenti giocoforza il cittadino, che a digiuno non ci può stare, dovrà infrangere la regola. E non solo: ti odierà perché non gli hai dato la possibilità di seguire le regole. In più, visto che gli fai infrangere le regole che hai dato, fai sì che non si fidi più di te, e questo è un punto, e non si fidi più delle regole, il che è pure peggio perché la prossima volta, con più disinvoltura, disobbedirà.
Tutto questo per dire che la riattivazione di Area C è una solenne cazzata. Certo, ha una sua logica: l’aria a Milano sta peggiorando, ed è un fatto che con l’aria peggiore si respira peggio e ci sono più malattie cardiovascolari. Ma è anche un fatto incontrovertibile che se si affollano i mezzi pubblici, la malattia che uno si prende è di tipo virale, e si chiama Covid. Dunque, riattivare Area C – anche se dalle 10 – spingerà più persone sui mezzi pubblici che peraltro sono a capienza ridotta per motivi di distanziamento. Ora, il lavoratore ha due scelte: rischiare sul mezzo pubblico oppure prendere l’automobile e fregarsene dell’ambiente pagando Area C. E si incazza, per questo. Perché non può fare altro che pagare senza avere una reale scelta. Tanto più – e questo rende la scelta ancora più assurda – che in questo periodo tutta la politica sta ipotizzando ulteriori chiusure a causa delle varianti. Ma allora com’è che tutto deve stare chiuso, e tutti devono stare distanti, e va bene assembrarsi sui mezzi pubblici? Scelte che non comprendo, francamente. E non si parla di destra, di sinistra o di centro. Il buon senso dovrebbe albergare ovunque.
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