Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il 29 dicembre la Camera ha approvato un ordine del giorno del deputato di Azione Enrico Costa che impegna il governo a ripristinare la prescrizione in tutti i gradi di giudizio, andando di fatto a cancellare uno dei pilastri della “Spazzacorrotti” dell’ex ministro di Giustizia del M5s Alfonso Bonafede.
Pd e pentastellati hanno accusato il Terzo Polo di fare asse con il centrodestra sulla giustizia. Costa, in un colloquio con True-News.it, respinge le accuse e annuncia la presentazione di una proposta di legge per assestare il colpo definitivo alla legge-Bonafede. E da Azione e Italia Viva arrivano anche altre aperture alla maggioranza.
Nessuna asse col centrodestra ma il Pd non ha identità
Macchè “asse con il centrodestra”. Il Terzo Polo balla da solo, anche se non esclude convergenze con il governo sui temi della giustizia. Piuttosto – dice Enrico Costa a True-News.it – “è il Pd che non ha un’identità“. Avvocato, un passato in Forza Italia, Costa è deputato e vicesegretario di Azione, ma soprattutto è l’uomo del Terzo Polo in prima linea sul garantismo. Prescrizione, ergastolo ostativo, presunzione di innocenza. Sono queste le linee programmatiche su cui Costa cercherà portare a casa dei risultati. Collaborando con il governo, ma rimanendo all’opposizione.
E però, spiega il parlamentare, “noi condividiamo le cose che ha detto il ministro Nordio nelle sue dichiarazioni programmatiche, ma siamo anche convinti che troverà degli ostacoli da parte della burocrazia ministeriale, dall’Anm e anche all’interno del centrodestra”. Poi l’esponente del partito fondato da Carlo Calenda è ancora più esplicito: “Siamo dalla parte di Nordio, lo sosteniamo”. Poi precisa e rivendica il metodo del Terzo Polo sulla giustizia: “Comunque non esiste nessun asse con il centrodestra, noi siamo per il diritto liberale, lo abbiamo scritto nel nostro programma”.
Supporto mirato
Un atteggiamento, insomma, mirato al raggiungimento di singoli obiettivi, con chiunque ci stia. “Noi abbiamo le nostre idee e lo abbiamo dimostrato anche nella scorsa legislatura, facendo una serie di proposte di legge, proposte che abbiamo fatto e faremo anche in questa legislatura, a partire proprio dalla cancellazione della cosiddetta” Spazzacorrotti” e sul ripristino delle norme sulla prescrizione”. Aggiunge Costa: “Noi sulla giustizia siamo trainanti e ci fa piacere che alcune delle nostre proposte siano state accolte positivamente dal governo”.
Quindi non quarta o quinta gamba della coalizione di centrodestra a guida Giorgia Meloni, anzi “noi abbiamo un’identità precisa, la rivendichiamo ed è inattaccabile”, insiste Costa con True-News.it. Il vicesegretario di Azione, invece, punta il dito contro il Partito Democratico. “Sui temi della giustizia, come su molti altri temi, il Pd non ha un’identità“, l’attacco di Costa. Che vede i democratici come un partito “che ha una posizione che è legata alle circostanze”. Il deputato del Terzo Polo circostanzia la sua critica: “Sulla prescrizione erano contrari alla riforma Bonafede quando stavano all’opposizione del governo di Lega e Cinque Stelle, oggi che noi diciamo di cancellare la riforma Bonafede, loro, siccome hanno cambiato alleati e sono alleati o vicini ai Cinque Stelle, o comunque corteggiano il M5s, hanno una posizione di difensiva sulla riforma Bonafede”.
Gli obiettivi di Azione per la Giustizia nel 2023
Costa non si vuole fermare. “Abbiamo per il 2023 obiettivi che sono finalizzati all’accoglimento delle proposte che sono nel nostro programma elettorale“, conferma. “Il primo tra i nostri obiettivi è il tema della separazione delle carriere, sul quale abbiamo già presentato una proposta di legge costituzionale. Ma abbiamo presentato proposte sulle intercettazioni; sulla custodia cautelare; sull’ordinamento giudiziario, sulla presunzione di innocenza. Tutti i temi noi li abbiamo toccati, ma non andando a criticare o a commentare le idee degli altri, semplicemente facendo delle nostre proposte autonome”, conclude Costa. Sarà un lungo anno, anche sulla giustizia.