“Quello che vedo io con questo governo è un ritorno a una scuola molto più conservatrice. Ma non si può pensare di portare la scuola a prima del Covid o di riportarla indietro di qualche anno. Queste le parole a true-news.it di Lucia Azzolina, deputata del M5s, ex ministra dell’Istruzione. La denuncia di Azzolina, contestatissima da alcune forze politiche nel suo periodo al dicastero di Viale Trastevere, arriva nel giorno in cui approda al Senato per la discussione generale il “decreto reclutamento” dei docenti elaborato del governo. Un testo che rientra negli impegni del Pnrr e che l’ex titolare dell’Istruzione smonta punto per punto.
Il Movimento contro il decreto
“Come M5s presenteremo diversi emendamenti al decreto reclutamento, che è un testo importantissimo, perché è una vera riforma della scuola”, dice Azzolina a true-news.it. La parlamentare pentastellata snocciola punto per punto le mancanze del decreto. “Le lacune sono diverse ed è un peccato, ma uno dei punti più dolenti in assoluto è il taglio all’organico dei docenti. Un taglio di 11mila e 600 unità giustificato con il fenomeno della denatalità e che contraddice quanto detto dallo stesso ministro in passato”.
Secondo l’ex ministra “bisogna ridurre il numero degli alunni per classe, non certo il numero delle classi e l’organico dei docenti”. Incalza la deputata del Movimento: “Lei si ricorda delle polemiche feroci sulle classi pollaio durante il periodo del Covid? Il ministro Bianchi, quando era a capo della task force al ministero da me guidato sulla riapertura delle scuole, addirittura proponeva classi formate da 12-15 alunni. Purtroppo le belle parole che aveva usato sulla resilienza ai tempi della pandemia sono state dimenticate”, riflette Azzolina.
E poi – aggiunge l’ex ministra del Conte 2 – “rientra nei tagli anche la carta docente. Equivale a 500 euro che ogni docente può spendere per formarsi ogni anno, io credo che se ci sono delle irregolarità fai dei controlli, non elimini uno strumento”.
Affondo sui quiz
Così arriviamo all’altro tasto dolente, ovvero i quiz a crocette per i concorsi degli insegnanti. “Hanno introdotto il quiz a crocette per ottimizzare i tempi di correzione. Perché è tutto fatto al computer, e di conseguenza risparmiare anche sui commissari da chiamare per correggere le prove. Attacca la deputata del M5s parlando con true-news.it: “Agli ultimi concorsi ci sono stati il 90% di bocciati sia perché c’erano dei quesiti sbagliati. Ma anche perché il docente è abituato a scrivere, a ragionare, a organizzare il pensiero, mentre questa è una modalità solo nozionistica e mnemonica che non tiene conto di altre qualità che un insegnante deve avere”.
Ma Bianchi dice che questo concorso l’ha ereditato da lei? “Questa è una cosa falsa, perché è vero che lui ha ereditato il concorso ma poi ne ha cambiato le modalità di svolgimento con un decreto emanato a maggio del 2021”, risponde Azzolina. Che denuncia anche la sparizione dalla bozza del Pnrr “della riforma sulla carriera dei docenti e dell’introduzione di figure intermedie tra docenti e dirigenti scolastici che noi avevamo proposto nel Conte bis”.
Polemiche nel dimenticatoio
L’ex ministra ricorda il periodo del Covid e le critiche ricevute. “Il Covid è stato un periodo complesso e tante critiche ci stavano, ma molte altre erano basate su fake news rilanciate anche dai giornali, non solo dagli avversari politici”, attacca. E conclude: “Quando ero ministra io si facevano solo polemiche, ora la scuola è tornata nel dimenticatoio, se hai un ministro che batte i pugni sul tavolo per avere più risorse allora ne parli, se hai una situazione diversa non ne parli più, vorrei che non si parlasse di scuola a seconda del ministro che c’è”.