Stefano Bandecchi lancia la sfida alle Europee. Il vulcanico sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare si vuole pesare alla prova del voto. E per gli addetti ai lavori della politologia sarà una delle figure da osservare. “Bandecchi è indubbiamente il più interessante dei nuovi soggetti politici che si affacciano alla prova delle Europee”, dice a True-News Alessandro Faggiano, caporedattore di Termometro Politico.
Per Faggiano “Bandecchi ha molte più chances di Michele Santoro di dar vita a un soggetto politico capace di durare ed acquisire radicamento. Questo per una serie di motivi”, aggiunge. Innanzitutto, Bandecchi “ha un indubbio carisma che ben si sposa con la necessità di visibilità che la competizione per le Europee alimenta”. Inoltre, “la sua figura ha un collocamento politico chiaro”.
Bandecchi si schiera a destra
Nonostante Alternativa Popolare nasca come formazione centrista e post-democristiana, Bandecchi “si sta posizionamento nettamente nell’area di centrodestra”. Per Faggiano Bandecchi, molti più di Matteo Renzi e Carlo Calenda, “non intende la postura centrista del suo partito in termini di ricerca di equilibrismo o equidistanza, ma ha ottenuto una collocazione chiara. Intermedia, a mio avviso, tra Forza Italia, rispetto alla quale è più a destra, e Fratelli d’Italia”.
“La forte visibilità di Bandecchi”, aggiunge Faggiano, “ben si sposa col trampolino di lancio delle Europee. Alla cui base c’è un voto in cui le circoscrizioni sono ampie, si compete col proporzionale e le preferenze e la strategia della centralità nel dibattito può pagare come boost, in una campagna elettorale dove si parlerà molto poco dei temi“. Le Europee sono, di fatto, vissute come tagliando dalle forze stabili e tradizionali e come occasione di visibilità per le formazioni emergenti.
La provincia sfida il centro
Bandecchi, peraltro, guiderà la sua campagna elettorale da Terni, nel cuore profondo dell’Umbria e dell’Italia. Un esempio, per Faggiano, di quell’emersione in Italia “della dialettica tra centro e periferia che vedrà alle Europee un nuovo capitolo. E Bandecchi non è solo. C’è l’esperienza di Cateno De Luca e della sua unione di autonomisti, formazioni territoriali e esponenti delle periferie del Nord e del Sud. Ma”, aggiunge, “c’è soprattutto la nuova retorica politica che andrà osservata negli anni a venire” e che Faggiano indica essere ben incorporata “nella visione dell’altro e più noto De Luca, Vincenzo”.
Il presidente della Regione Campania “sta facendo della frattura Nord-Sud un tema profondamente identitario” e questo può aggiungere profondità “alla dialettica centro-periferia che molte forze politiche osservano”. In quest’ottica, “le Europee saranno un valido termometro per capire quanto le periferie pesino nel computo delle dinamiche elettorali italiane. E figure come Bandecchi dovranno pesarsi anche in relazione a queste chiavi di lettura”, conclude il caporedattore di Termometro Politico.