di Fabio Massa
Perché questo articolo potrebbe interessarti? Stefano Bandecchi è un personaggio vulcanico, il fondatore dell’Università privata Unicusano è da tempo anche presidente della Ternana Calcio. Di recente è salito agli onori della cronaca per un confronto coi tifosi, sfociato in una lite in cui sono volati insulti e sputi. Una parabola a tratti ironica per un uomo che dall’Antico Tiro a Volo di Roma ha provato a farsi strada nella Roma che conta e poi in politica.
Per entrare nel salotto buono non bastano i soldi. Che sono sicuramente importanti, ma non sufficienti. Ma, come in Hustle, l’ossessione batte sempre il talento. E così pare proprio che Stefano Bandecchi (fondatore dell’Università telematica Niccolò Cusano) – daje de tacco, daje de punta – ce l’abbia fatta a entrare là dove solo la creme della creme dei potenti della Capitale si affolla.
Main sponsor del Antico Tiro a Volo
La “notizia” se così si può chiamare è arrivata sotto forma del canonico kit per il nuoto e gli altri sport che l’eccellente Antico Tiro a Volo dei Parioli dà ai propri associati o a chi frequenta le costose e bellissime piscine coordinate dal direttore sportivo Massimiliano Rosolino.
A spalancare le braccia e ad accogliere la Unicusano, diventata main sponsor dell’ATV, ovviamente il presidente Giorgio Averni, uno dei commercialisti più famosi di Roma, presidente del Collegio Sindacale di Fattoria Latte Sano (produttore di latte fresco tra i più grandi, con un fatturato monstre), sindaco di Stardust, la media agency degli influencer appena acquistata dal gruppo Gedi. Tra i soci onorari (anzi, le socie) ci sono Paola Severino, Maria Rosaria San Giorgio che è giudice della Corte Costituzionale, Elisabetta Casellati, ex presidente del Senato.
Stefano Bandecchi, l’ex parà con la passione per la politica
Ecco, alla fine il livornese classe 1961 Stefano Bandecchi, presidente da qualche anno della Ternana – pare che abbia detto che non gli vollero vendere il Livorno per motivi politici – ce l’ha fatta. Un altro scalino in più nel suo percorso, partito da un arruolamento con i parà e una missione in Libano. In un articolo del 15 maggio 2014 del Tirreno viene definito anche “ex missino” e chissà che – se fosse vero – questo non potrebbe essere sfruttato in un momento in cui la destra è saldamente al potere.
Del resto la politica è una grande passione per Bandecchi. Attualmente è coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, nominato da una vecchia conoscenza dei ciellini di Lombardia, quel Paolo Alli che fu uomo vicinissimo a Roberto Formigoni, il “Celeste” finito poi in carcere e che oggi insegna l’italiano alle suore straniere. Alternativa Popolare era nato come movimento di Angelino Alfano (oggi numero uno del gruppo ospedaliero San Donato: anche in questo caso forti interessi in Lombardia), per arrivare a una alleanza organica con il Terzo Polo alle ultime elezioni. Bandecchi – manco a dirlo – si era candidato, convincendo Matteo Renzi. Poi però arriva Carlo Calenda.
Il veto di Calenda e i soldi a Di Maio
Racconta lo stesso Bandecchi: “Calenda è stato ostativo perchè, secondo lui, io sono fascista. C’è un video su Internet in cui indosso una maglietta dei paracadutisti e dico un motto dei parà, che per Calenda è un motto fascista. Pur essendo il segretario di Alternativa Popolare e pur essendo iscritto al Partito Popolare Europeo, per lui sono fascista e quindi non degno di candidatura. Va bene così, risparmierò un po’ di soldi e di fatica e mi dedicherò in maniera più concreta ad Alternativa Popolare”.
Quanti soldi abbia risparmiato non è noto. Quel che è noto è che una certa Società delle Scienze Umane Srl ha versato il 23 giugno 2022 (a un soffio dalla chiusura delle candidature) ben 50mila euro nelle casse di Alternativa popolare. E chi c’è dietro la Società delle Scienze Umane Srl? L’amministratore unico è Stefano Bandecchi. Diciamo che non ha propriamente risparmiato, quindi. Ma non c’è problema. Perché la Società delle Scienze Umane è di fatto l’anima dell’Università Niccolò Cusano insieme alla Ping Pong Srl, che – guarda caso – possiede il 100 per cento delle quote del capitale sociale della Società delle Scienze Umane. E l’Università degli Studi Niccolò Cusano tira fuori altri 30mila euro l’8 settembre 2022 per il partito di Luigi Di Maio. Da Calenda a Di Maio, insomma, il passo è stato brevissimo: lungo quanto un bonifico bancario.
Il poliedrico Bandecchi
Di certo Bandecchi è uno che non si scoraggia. Del resto è assai poliedrico, come lui stesso afferma sul suo sito internet. Oltre all’Università ha anche Radio Massolina Srl; che possiede Radio Cusano Campus; che nella graduatoria di merito delle proposte progettuali dell’Avviso Pubblico del Fondo Antonio Megalizzi – ovvero i contributi per la radiofonia del Mise, si piazza prima alla grande. Su un milione totale viene concesso un contributo di ben 608mila euro. Non bruscolini. Sono bruscolini invece quelli della Edicusano Srl, la casa editrice di Bandecchi, posseduta al 90 per cento dall’Università e al 10 per cento alla solita Società delle Scienze umane. Fattura 115mila euro, ha due dipendenti e perde 53mila euro in un anno. Poca roba. Niente roba proprio invece per una società che Bandecchi ha fondato il 3 dicembre dello scorso anno: la Sb2 Srl risulta ancora inattiva. Ma non c’è pericolo che Bandecchi si fermi. Tra sport, ristorazione, università, politica è uno al quale piace lanciarsi in ogni cosa che fa.
Articolo di Fabio Massa: [email protected]