“C’è proprio un’azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire”. Parole choc pronunciate da Marcello Pittella, referente di Azione in Basilicata, in un audio destinato ai suoi sostenitori. L’ex governatore della Basilicata stava motivando la scelta di appoggiare con il suo partito il candidato del centrodestra Vito Bardi (Forza Italia), sfilandosi dal campo largo costituito da Pd ed M5S. Ovvero coloro che, nell’immagine evocata da Pittella, vorrebbero metaforicamente “farlo morire come gli ebrei”
Basiilicata, le scuse di Pittella: “Giorni di stress, una iperbole di cui chiedo scusa”
Parole che hanno provocato ampio sdegno e per le quali Pittella si è presto scusato: “Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato. Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stati trattati. Sono profondamente dispiaciuto per l’accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso”.
Basilicata, campo largo nel caos. Lacerenza si sfila, Chiorazzo corre per sé
Dopo Sardegna ed Abruzzo, una nuova elezione locale sta finendo per dominare il dibattito politico nazionale. Anche perchè ogni giorno porta a ribaltoni e colpi di scena con ripercussioni anche a Roma. Specie in quello che doveva essere il campo largo. E che aveva già perso il sostegno di Azione quando Pd e M5S avevano scelto senza consultare i calendiani di puntare su Domenico Lacerenza. Candidatura rimasta in piedi pochi giorni per poi essere rimpiazzata da quella di Piero Marrese, già presidente della provincia di Matera. Nel frattempo Pd ed M5S hanno perso però anche l’appoggio di Basilicata casa Comune. Il cui leader Angelo Chiorazzo, dopo aver apparentemente lavorato alla candidatura di Lacerenza, ha scelto invece di candidare se stesso. Almeno per ora….