Home Politics “Benvenuto Francesco”: cosa racconta quel surreale striscione in carcere per Forti

“Benvenuto Francesco”: cosa racconta quel surreale striscione in carcere per Forti

“Benvenuto Francesco”: cosa racconta quel surreale striscione in carcere per Forti

Perchè leggere questo articolo? Forti accolto come una star al carcere di Verona. Con tanto di striscione “riciclato” dalla precedente visita di papa Francesco. Un omaggio più alla Meloni che al detenuto. Ma non tutti sono altrettanto entusiasti…

Un dettaglio. Quasi una nota a margine in una vicenda decisamente più complessa. Ma uno di quei dettagli che sanno fotografare molto chiaramente il momentum. Il giorno del trasferimento di Chico Forti dal carcere di Rebibbia al carcere di Verona, all’ingresso del penitenziario veneto campeggiavano due grossi striscioni. “Benvenuto Francesco”. Peccato che il 65enne imprenditore, che ha trascorso gli ultimi 24 anni in un carcere statunitense condannato all’ergastolo per l’uccisione di Dale Pike, di nome faccia Enrico. Superata la sorpresa per quello che parrebbe un tragicomico errore, la seconda domanda chi viene da porsi è: quanto è opportuno che un carcere riservi a un proprio nuovo ospite un trattamento del genere?

Lo striscione per il Papa “riciclato” per Chico Forti

La verità è ancora più stupefacente e l’ha raccontata Il Giornale: gli striscioni erano stati affissi qualche giorno prima per la visita al carcere da parte di papa Francesco. Ma poi qualcuno avrebbe ritenuti di lasciarli e “riciclarli” per l’arrivo di Forti. Che avrebbe gradito. Ma più che nei confronti del 65enne, la “ruffianata” sembrerebbe essere rivolta al governo Meloni che ha ottenuto dopo lungo tempo l’estradizione di Forti dagli Stati Uniti all’Italia.

Il racconto del deputato di FdI: “All’ingresso di Forti è partito un lunghissimo applauso”

Pochi giorni dopo il suo ingresso, è giunto in visita a Forti il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Di Giuseppe, che ha aggiunto altri tocchi di colore: “Quando lo hanno trasferito nel suo in reparto, all’ingresso, appena gli altri detenuti lo hanno visto e hanno capito di chi si trattava, è partito spontaneamente un lunghissimo applauso. È stato un momento molto toccante, un’emozione molto molto forte anche per lui”. E dopo 24 anni di carcere duro negli Stati Uniti, i cuochi del carcere veronese si sono voluti superare preparandogli una pasta con le cozze che, si apprende, è stata molto apprezzata.

Ma non tutti sono entusiasti del trattamento da star di Chico Forti

Ma l’accoglienza da star di Forti non sembra essere stata unanime. A raccontarlo è stata Repubblica, che ha riportato il commento della moglie di un altro detenuto: “Dispiace vedere questa situazione di privilegio, specie se ad assistere a questo spettacolo è gente che deve dividere pochi metri di spazi vitali in una cella”. “Venga qua con noi a vedere che inferno è questo”, hanno invece aggiunto galtri carcerati, come riporta l’associazione Sbarre di Zucchero. Situazione che ha portato anche il direttivo della Camera penale veronese ad esprimersi: “Si auspica che la celere tempistica nel rilascio del permesso divenga un trattamento riservato indiscriminatamente a tutti i detenuti”, con riferimento al fatto che appena cinque giorni dopo il suo arrivo in Italia, Chico Forti ha anche potuto riabbracciare la madre 96enne.