Perchè leggere questo articolo? Dal Parlamento ai bar. Tra birre e culatello, l’ex segretario Pd e già Ministro dell’Industria brinda al successo popolare del suo tour nei bar italiani, a lui tanto cari. In missione per conto di Schlein, si configura come l’antidoto – rispolverato – al generale Vannacci.
“La sinistra torni a frequentare i bar”. Così predica Pier Luigi Bersani, e così fa. L’ex leader Pd e più volte ministro torna sulle scene politiche da superstar. Il suo nome campeggia a caratteri cubitali nei manifesti delle iniziative elettorali. E pare essere l’attrazione principale della serata nei locali di tutta Italia. Dalla Sardegna all’Abruzzo, infatti Bersani prosegue il suo “pub crawl”: un vero e proprio tour nei bar dello Stivale. Tra boccali di birra e fette di culatello. La “Madonna pellegrina” del Campo Largo ha abbandonato il Parlamento e adesso professa un’opposizione più culturale e popolare. “Io ascolto il popolo – ha affermato – Vado in giro da militante senza voler nulla in cambio”.
Più date di una rockstar
Pier Luigi Bersani, 72 anni, è alla sua seconda vita. Ogni sera in una città diversa. In bar tour, in missione per conto del Pd. E fa più date dal vivo del suo amico Vasco Rossi. Acclamato come una rockstar dalla gente, che non può far a meno di fermarlo nei suoi viaggi, dicendo “sa, io sono di destra ma la stimo molto”. E Bersani risponde “sempre ringraziando due volte, perché il complimento è doppio”. Sarà per questa simpatia popolare che Schlein lo considera un punto di riferimento imprescindibile della campagna elettorale per le Regionali.
La war room del Pd si affanna a prenotarlo. Prima in Sardegna, con l’evento di Carbonia e le sortite in solitaria a Orosei e Nuoro. Adesso in Abruzzo, dove la sua annunciata presenza non è passata inosservata neppure al fronte opposto. Il governatore uscente e ricandidato del centrodestra Marco Marsilio ha così commentato il suo ritorno: “La sinistra ha riesumato persino Bersani, che ha dismesso i panni del commentatore televisivo ed è tornato a fare campagne elettorali”.
Tutti i bar di Bersani
“Nei bar ci sono cresciuto. Ci ho giocato a briscola e tresette. Ci ho preso il latte da bambino e bevuto i primi alcolici da ragazzo”. Pier Luigi Bersani spiega perché servirebbe riprendersi quei luoghi e studiarne le leggi. Rivendicandone la cultura popolare. “La sinistra ha difficoltà nelle zone più lontane dalle grandi città. Guardate anche al voto dei paesini della Sardegna, che segnala a noi tutti il fatto che abbiamo smesso di andare al bar. Anche se dovremmo tornare a frequentarlo”.
Il bar, luogo tanto caro a Bersani. Tappa fissa di ogni fase della sua vita e carriera. Come testimonia lo scatto rubato – diventato virale nel 2012 – che lo vede seduto in un birreria romana a preparare il suo discorso per l’Assemblea nazionale. “Leader di grande partito del fu centrosinistra cerca compagni di bevute”, commentavano alcuni su Twitter. E ora, col suo “pub crawl” elettorale, non è più solo di fronte alle birre.
E’ sempre al bar che l’ex leader Pd “rifletteva sull’Italia e per un futuro campo progressista” insieme a Peppe Provenzano, ex vicesegretario dem. I due sono stati immortalati qualche anno fa mentre discorrevano per ore al bar Giolitti, vicino alla Camera dei deputati. Un tè freddo per Provenzano e l’immancabile birra per Bersani.
Il bar Italia: Bersani antidoto di sinistra a Vannacci
Il tour dei bar di Bersani funziona. La sinistra sembra aver trovato il suo antidoto al generale Vannacci. Poco importa se il nuovo paladino sia, in realtà, un ritorno al passato. Nel suo colorito intervento alla festa dell’Unità di Ravenna, il piddino non risparmia nulla a Vannacci e al suo libro Il mondo al contrario. “Quando lo leggi pensi: vabbè, sciogliamo l’esercito e le istituzioni, e facciamo un grandissimo bar, il bar Italia. Dove puoi dare dell’invertito a un omosessuale, della fattucchiera a una femminista, del negro a un nero, dove puoi dire a un ebreo sì, ho capito la Shoah, ma adesso non esagerare. Se in quel bar lì lui puoi dire tutte queste cose, è possibile dare del coglione a un generale? Se parlano da bar, dobbiamo parlare da bar anche noi. Quella non è critica al politicamente corretto, è arretramento della civiltà”.
Lo smacchiatore di leopardi però ammette che “quel bar lì non sarebbe mai vuoto in Italia, perché in fondo la maggioranza degli italiani pensa queste cose”. Contraddicendo la sua idea di una destra “radicata ma indebolita. Una mucca di corridoio i cui bulloni del loro patto con le persone si sono allentati ma non del tutto staccati”. Bersani vede problemi anche nel centrosinistra, che ancora perde nell’Italia profonda. Ostacoli tutti superabili, se la sinistra frequenterà di più i bar”. E il successo del suo tour lo dimostra.