Aumenta la pressione per le dimissioni di Gennaro Sangiuliano dopo le polemiche su Maria Rosaria Boccia, presunta consulente del ministro della Cultura. Boccia è accusata di aver ricevuto rimborsi pubblici senza giustificazione e di aver avuto accesso a documenti riservati del prossimo G7 di Pompei. Lunedì, la premier Giorgia Meloni ha dichiarato in TV che, secondo le assicurazioni di Sangiuliano, Boccia non avrebbe ricevuto denaro pubblico e non avrebbe avuto accesso a documenti riservati. Sul caso abbiamo intervistato l’onorevole Fabrizio Benzoni, parlamentare di Azione, ecco cosa ci ha raccontato.
Cosa pensa della vicenda Boccia-Sangiuliano?
Questa vicenda potrebbe sembrare una polemica estiva, una distrazione dai veri problemi, ma rivela in realtà una più profonda incapacità della classe dirigente di affrontare i temi con il dovuto rispetto per le istituzioni. Il fatto che non sia chiaro il ruolo di Boccia e il modo in cui ha operato all’interno del ministero mette in luce gravi lacune nel funzionamento e nella trasparenza delle istituzioni stesse.
A che titolo Boccia presenziava a riunioni ministeriali?
È una questione che non è ancora stata chiarita del tutto. Non è chiaro a che titolo Boccia partecipasse a quelle riunioni, soprattutto considerando che non sembrava avere un incarico formale che giustificasse la sua presenza. Questo è un punto fondamentale su cui bisogna fare chiarezza. Se non aveva un ruolo ufficiale, la sua presenza a queste riunioni solleva diverse domande.
Perché Boccia riceveva comunicazioni email riservate ai dipendenti e consulenti del ministero, se lei non era né l’una né l’altra?
Anche questo è un aspetto che richiede spiegazioni. Se Boccia non era né una dipendente né una consulente ufficiale del ministero, non si capisce perché le venissero inviate comunicazioni riservate. Il punto chiave è capire se esistesse o meno un rapporto formale che giustificasse tali azioni. In mancanza di questo, bisogna chiedersi a che titolo avesse accesso a informazioni riservate.
Come commenta l’atteggiamento difensivo della premier Meloni nei confronti del ministro Sangiuliano?
Sembra che la premier Meloni abbia voluto difendere il ministro Sangiuliano accettando la sua versione dei fatti. Tuttavia, alla luce di quanto emerso, pare che questa versione sia stata messa in discussione, se non addirittura smascherata. Meloni ha scelto di sostenere Sangiuliano, ma se le accuse dovessero rivelarsi fondate, la situazione potrebbe diventare insostenibile.
Qualcuno ha parlato di possibili dimissioni da parte di Sangiuliano. Lei è d’accordo?
Se dovesse emergere che Boccia ha partecipato a riunioni del ministero senza avere un incarico ufficiale, o che ha usufruito di risorse ministeriali senza titolo, la situazione sarebbe davvero grave. In tal caso, non si tratterebbe solo di richiedere le dimissioni, ma queste potrebbero diventare inevitabili. Sarebbe un atto necessario per rispettare l’integrità delle istituzioni e del ministero stesso.