di Sara Greta Passarin
Centrosinistra nel caos, anche a Bologna, dove ad ottobre si tornerà a scegliere il sindaco. E poco importa che si parla di una “città Rossa per eccellenza”, che tende a non deludere mai.
Nel capoluogo emiliano la grande alleanza progressista, che dovrebbe dare vita al “campo largo di sinistra”, é attualmente divisa in mille rivoli. E infatti una proposta politica post Virginio Merola, sindaco uscente di Bologna, ancora non c’è e stenta a prendere forma.
I nomi più forti in campo nel Pd, su cui si sta concentrando il dibattito, sono due: Matteo Lepore, considerato il delfino di Merola e Alberto Aitini, assessore alla sicurezza sostenuto da base riformista. Per decidere chi dei due dovrà essere il successore di Merola, con tutta probabilità, serviranno le primarie di coalizione. E fin qui tutto nella norma. Stando però alle ultime, ai seggi interni, potrebbe partecipare anche un terzo candidato in quota dem, che il Pd starebbe cercando. Il tutto per evitare di avere un Pd polarizzato, depotenziando in qualche modo il consenso in capo ad Aitini. Nome appetibile, a tal scopo, potrebbe essere Mauro Felicori, che il Pd locale corteggia per convincerlo a gettarsi nelle primarie.
Di sicuro l’attivismo di Alberto Aitini, che è aumentato nell’ultimo mese, impensierisce molto il Pd e mette in fibrillazione il marasma di correnti piddine. L’assessore infatti, in uno dei suoi ultimi interventi, ha detto che il Passante di Bologna “deve essere mandato avanti, e senza tentennamenti di sorta” in quanto opera fondamentale per il territorio emiliano. Peccato però che su questo non tutti nell’alleanza sono d’accordo, ad iniziare dal M5S che negli anni lo ha sempre osteggiato. Ma non solo.
Anche la sinistra più radicale “dei centri sociali”, che a Bologna ha una certa importanza (nella città prende il nome di “Coalizione Civica”) è piuttosto critica verso il Passante. Tanto che le affermazioni di Aitini, più che ai grillini, parevano una provocazione proprio verso di loro. Con questa realtà politica, per 5 anni all’opposizione di Merola, i democratici hanno aperto un confronto per le amministrative di ottobre. Ma la non chiarezza su alcune tematiche (Passante di Bologna in primis) può essere un ostacolo non da poco e potrebbe addirittura far saltare il banco del dialogo. Non a caso Federico Martelloni ed Emily Clancy – considerati i due leader della formazione – hanno detto no “ad un’alleanza ad ogni costo”, segno del fatto che nulla è ancora deciso. Clancy, in rappresentanza della sinistra più spinta, potrebbe partecipare anche alle primarie dem con il compito di simboleggiare alcune istanze. Non tutti però in Coalizione Civica concordano, così come ferve più di un dubbio sulla futura alleanza con i dem.
In questa galassia frastagliata, dove comprendere le posizioni è arduo, potrebbe giocare un ruolo decisivo l’ambientalista Elly Schlein. La vicepresidente dell’Emilia Romagna, che ha fatto il record di preferenze con la lista “Emilia Romagna Coraggiosa”, vorrebbe mettere il cappello sulle realtà civiche di sinistra (a cominciare proprio da Coalizione Civica) cercando di radunare e ordinare le realtà estranee al Pd. Un’impresa che, però, si sta rivelando più difficile del previsto.
Molto attiva nello scenario bolognese è anche l’ex sottosegretaria Sandra Zampa, prodiana, nominata da Enrico Letta nella nuova segreteria Pd. Tanto che alcuni ipotizzano, in un’ipotetica Giunta Lepore, un suo ruolo da vicesindaca.
In tutto questo puzzle già complicatissimo, incredibile a dirsi, si é aggiunta recentemente un’altra variabile. Il Movimento delle Sardine, guidato da Mattia Santori, starebbe pensando di presentarsi con una nuova lista civica, magari partecipando anche alle primarie dem. E se da un lato la cosa non sorprende (la patria delle Sardine è proprio l’Emilia Romagna) dall’altro la sinistra più radicale da giorni al suo interno ribolle. I sondaggi interni, infatti, danno le Sardine al 6-7%, ma ciò significa meno voti per Coalizione Civica. Una lista delle Sardine, che ha già la benedizione di Sandra Zampa, andrebbe infatti a pescare proprio nel loro bacino.
E poi c’è Italia Viva, con Matteo Renzi che lancia Isabella Conti per Bologna. La prima cittadina di San Lazzaro ha detto di avere “molte idee per Bologna” e l’ex rottamatore punta su di lei per sparigliare le carte. Conti non ha ancora sciolto del tutto la riserva (parteciperà anche lei alle primarie?) ma l’idea di governare Bologna pare stuzzicarla non poco (per farlo, però, dovrebbe dimettersi da prima cittadina di San Lazzaro). Il grillino Massimo Bugani ha sempre detto di aver stima di lei (“ma non di Renzi”) per le sue battaglie anti-cemento e una sua candidatura al Movimento non dispiacerebbe. Per ora i grillini, guidati in città da Bugani, stanno alla finestra e osservano le evoluzioni nel Pd. Obiettivo? Creare un “Laboratorio Bologna” indipendente dalle dinamiche nazionali.