Perché leggere questo articolo? Mario Borghezio, storico volto della Lega, analizza il cattivo risultato alle Europee del Carroccio. “La Lega di Vannacci è innaturale”.
“La Lega di Salvini è un progetto involuto“. Un Mario Borghezio senza peli sulla lingua. Lo storico volto del Carroccio analizza il pessimo risultato della Lega alle Europee. A lungo deputato e anche europarlamentare, Borghezio rintraccia la sconfitta della Lega nella tradimento del Nord. “Nella mia Torino siamo al 6 per cento! In tutto il Nord le percentuali sono sconfortanti“.
Per Borghezio la Lega di Vannacci è “un equivoco”
“Il risultato della Lega si spiega soltanto tenendo conto del rilevantissimo apporto di Vannacci” osserva Borghezio. “Al netto di questo contributo di un aiuto esterno, la Lega ha dimostrato molta debolezza elettorale. Conferma la mia convinzione che se la Lega mette il silenziatore non funziona. Soprattutto nel nostro Nord” prosegue Borghezio.
Lo storico esponente del Carroccio non si riconosce più in un partito che – a differenza del fondatore Umberto Bossi – ha votato. “La Lega di Salvini è un progetto involuto, molto diverso da quello originario. Vannacci è un’altra cosa, un prodotto diverso dal nostro, un semplice marchio elettorale. Gli ibridi, in natura così come in politica, non sono mai durevoli”. Per Borghezio, “la narrazione del generale non ha niente a che vedere coi tratti distintivi della Lega. È piaciuta a una porzione di elettorato, ma è un equivoco“.
La Lega al bivio
La Lega salviniana è di fronte a un bivio secondo Borghezio. “Deve assumere una connotazione diversa. Tornare al suo ruolo di sindacato del Nord, perché la questione settentrionale è più sentita e profonda. C’è bisogno di chiarire che cos’è la Lega: non può restare un’automobile Pininfarina col un motore fatto da mio cugino”.
E’ necessario un ritorno al Nord, abbandonando la tentazione di “Roma ladrona”. Che in queste elezioni Europee, secondo Borghezio, ha mostrato il proprio volto. “Alla vigilia del G7 offriamo l’immagine squalificante di Roma. Non abbiamo ancora chiaro il voto a Roma. Siamo l’unico paese europeo dove la Capitale non si sa ancora cosa ha votato. Questo conferma la contrapposizione di un Nord sano ed efficiente, rispetto a una burocrazia del sud fancazzista”.
Borghezio: Altro che Ponte sulle stretto, la Lega torni al Po’
Per Borghezio la Lega nazionale di Salvini ha un programma contradditorio. “Da un lato autonomista, dall’altro ci si professa nazionalisti. Siamo passati da un’orgogliosa marcia gandhiana sul Po’ a questa grottesco Ponte sullo Stretto, per allacciare due Regioni dove le ferrovie sono più arretrate dei tempi dei Borbone“. Per il futuro la Lega deve puntare sul “suo esercito di militanti sul territorio. Un patrimonio umano che è stato confuso da questo ibrido che è l’attuale Lega”. Conclude Borghezio con un proclama per il futuro: “Non dobbiamo più andare a solleticare l’insaziabile avidità di certa imprenditoria siculo-calabrese, che non ha nulla a che sentire del movimento autonomista originario. Torniamo al Nord!“.