Perchè leggere questo articolo? Girare con la cannabis in tasca adesso è legale in Germania. Ed in Italia c’è chi vorrebbe seguire questo modello. Sia per combattere il mercato criminale dello spaccio, sia per incentivare l’uso dell’erba a scopo terapeutico. Per Luana Zanella, deputata di Alleanza Verdi Sinistra intervistata da True-news.it, “il vantaggio economico per lo Stato sarebbe direttamente proporzionale allo svantaggio gigantesco per le mafie”.
Fare uso di cannabis è legale. Non ci siamo fumati niente, è tutto vero e succede in Germania. Con il Cannabis Act, il governo tedesco consente ai maggiorenni di possedere 25 grammi d’erba a scopo ricreativo. La nuova legge, inoltre, ne regola la coltivazione e la distribuzione attraverso i cosiddetti “cannabis club“: associazioni senza scopo di lucro, con un massimo di 500 membri ciascuno, legalizzate a partire dal 1 luglio 2024.
“Legale ma rischioso”, è il titolo della campagna educativa di sensibilizzazione che accompagna il progetto di legge. L’obiettivo prioritario è tutelare la salute dei circa 4,5 milioni consumatori tedeschi, frenando il mercato nero e la distribuzione di sostanze contaminate con additivi tossici. Legalizzando l’erba, dunque, il governo tedesco è convinto di combattere la criminalità legata agli stupefacenti garantendo un prodotto sicuro, di alta qualità e regolamentato.
Cannabis legale, ma in Italia a che punto siamo?
Il tema polarizza i partiti italiani. A sinistra si lotta per legalizzare, a destra per impedirlo. Il dibattito si era arrestato dopo la bocciatura del referendum del 2021. Ma adesso il via libera dei tedeschi all’uso ricreativo dell’erba “inebria” la sinistra italiana, pronta a rilanciare la battaglia per la legalizzazione della cannabis. Contro le misure proibizioniste della destra, secondo cui persino l’erba light rappresenta una dipendenza da evitare e da vietare. True-news.it ne ha parlato con la deputata di Alleanza Verdi Sinistra Luana Zanella.
La Germania legalizza la cannabis. Perchè, secondo lei, l’Italia dovrebbe fare lo stesso?
Noi siamo da sempre a favore della legalizzazione della cannabis perché questo è il modo per sconfiggere il mercato criminale che prospera sullo spaccio. Inoltre c’è una tema da noi molto sentito che è l’uso terapeutico della cannabis oggi molto ridotto e che va invece incentivato.
A che punto siamo nei confronti di questa battaglia?
Siamo molto indietro perché un blocco reazionario piuttosto esteso, a dire il vero, non ne vuole neanche sentir parlare purtroppo.
Le politiche antidroga non fermano le persone dal fare uso di erba. E neppure il narcotraffico. Perchè allora persistono resistenze proibizioniste in Governo?
Le resistenze proibizioniste sono fondamentalmente espressione di una cultura che non ammette la libertà nell’uso di stupefacenti. Non concepisce che questa pratica possa essere anche auto regolamentata dalle persone, mentre questo si consente con altre droghe come alcol e fumo.
Quali sarebbero i vantaggi sul piano della salute e della giustizia?
I vantaggi sarebbero enormi. Innanzitutto si alleggerirebbe in modo consistente il sistema giudiziario nel suo complesso, oggi oberato da processi per microspaccio che non rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica. Per la salute si aprirebbero finalmente nuovi orizzonti: oggi la cannabis terapeutica prodotta dalla Stato non è sufficiente a coprire neanche la minima parte delle richieste. Si aprirebbe anche una nuova mentalità in questa direzione e ce n’è molto bisogno.
Legalizzare la cannabis è anche una legge di mercato?
Le rispondo con una battuta: il vantaggio economico per lo Stato sarebbe direttamente proporzionale allo svantaggio gigantesco per le mafie.
Secondo lei la legalizzazione aumenterebbe o diminuirebbe la platea dei consumatori?
Non secondo me, ma secondo la statistica. Il proibizionismo fa aumentare i consumi, la libertà di scelta no. Credo che l’attuale platea non cambierebbe e forse chi trova eccitante sfidare pratiche illegali sarà anche meno attratto.
Come tutelare, però, i minori?
Questo è un punto molto importante, ma il problema dei minori riguarda tanti ambiti, penso all’uso del porno online. Sono d’accordo, bisogna tutelarli e vanno attuate azioni in questo senso, ma non solo nei confronti della cannabis.