Perché questo articolo dovrebbe interessarti? Il caro affitti rende sempre più insostenibile vivere nel capoluogo lombardo. Accanto a Ilaria Lamera, si sono uniti altri studenti e studentesse, che denunciano la stessa situazione di fragilità studentesca. Cosa richiedono alle autorità? Quanto è difficile la vita da fuori sede o da pendolari? Ne abbiamo parlato con de La Terna Sinistrorsa, rappresentanza studentesca del PoliMi.
La protesta delle tende contro il caro-affitti non si ferma. Spuntano sit-in di fronte alle Università di tutta Italia. La situazione aveva iniziato a muoversi in direzione favorevole agli studenti fuori sede, dopo che il Governo aveva sbloccato 660 milioni per alloggi universitari. Oggi, però, l’emendamento è stato ritirato perché bocciato per estraneità di materia. L’annuncio del presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Nazario Pagano (Forza Italia) – che sta esaminando il decreto insieme alla commissione Lavoro – ha fatto tremare gli studenti. Ma il governo corre ai ripari e, per evitare il rischio di inammissibilità, annuncia con una nota l’intenzione di depositare l’emendamento in questione in un altro decreto (il n. 51/2023 sugli enti pubblici e la solidarietà sociale).
Nel frattempo gli studenti milanesi, appartenenti a La Terna Sinistrorsa, rappresentanza studentesca del PoliMi, l’11 maggio hanno partecipato a un tavolo a Palazzo Marino per affrontare il problema degli affitti milanesi. Si sono riuniti il sindaco Giuseppe Sala, l’assessore comunale alla Casa Pierfrancesco Maran, l’assessore regionale alla Casa Paolo Franco, le rappresentanze studentesche, i Rettori e le Rettrici di tutte le università milanesi e i sindacati.
Affitti, La Terna Sinistrosa: “Finché non verranno attuate misure concrete e urgenti gli affitti continueranno a restare insostenibili”
A seguito della discussione, la rappresentanza studentesca ha così dichiarato: “Esprimiamo soddisfazione nell’aver fatto convocare un tavolo del genere in così poco tempo, e ringraziamo le istituzioni che hanno partecipato per l’ascolto e la comprensione. Tuttavia è inutile dire che il problema continua a permanere: finché non verranno attuate misure concrete e urgenti gli affitti continueranno a restare insostenibili. Per questi motivi abbiamo deciso comunque di continuare la protesta, per continuare a sollevare il disagio di chiunque si riconosca della nostra battaglia”.
Quali sono i vostri obiettivi?
Il nostro obiettivo è che si parli della situazione abitativa milanese che continua a peggiorare. Ci siamo resi conto che siamo il prodotto dei meccanismi alimentati negli ultimi anni da tutti i governi di tutte le legislature. Tutti i piani politici si sono detti d’accordo col tema quindi vogliamo dargli un risvolto pratico. Rendersi conto che il problema c’è e va risolto con misure forti che sappiano dare una prospettiva ai giovani.
L’obiettivo è che i comuni, le regioni e il governo si mettano in moto affinché venga risolta l’emergenza abitativa giovanile. Non è un problema solo di studenti e studentesse ma anche di lavoratori (l’unica cosa che ci separa è l’ultimo semestre dell’Università). E si apre una questione legata alle residenze pubbliche, agli sfratti, alla città che continua a mandare le fasce basse ai margini e fa diventare la classe media i nuovi poveri.
Di cosa avete concretamente bisogno per migliorare la situazione abitativa a Milano?
La situazione abitativa di Milano è migliorabile da diversi punti di vista. Con la bonifica di spazi che si possono riutilizzare a partire da edifici sfitti: immobili inutilizzati che possono diventare parte della residenzialità pubblica. Abbiamo bisogno di posti accessibili e funzionali. Basta alimentare la speculazione privata.
Necessitiamo di controlli sugli immobili già affittati così da poter denunciare gli illeciti rimanendo tutelati. Abbiamo bisogno che venga implementato il canone concordato eliminando la cedolare secca, di residenze pubbliche che facciano sgonfiare la bolla degli immobili a Milano. La legge della domanda e offerta non è la causa di questa emergenza ma l’effetto di un mercato non regolamentato
Quali difficoltà avete riscontrato tra le e i pendolari?
La principale difficoltà dei pendolari si muove su due fonti. I trasporti pubblici spesso inefficaci e inefficienti e il tempo. Il tempo che studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici impiegano per arrivare a Milano dalla provincia è buttato e non dà a noi la possibilità di vivere meglio la giornata, dedicandoci ad altro oltre agli impegni di studio e lavorativi.
Anche cercare casa diventa un enorme dispiego di tempo che potrebbe essere impiegato per fare altro, come decomprimere i ritmi folli che questa città impone.
La petizione di True-News.it
True-News.it, testata da sempre attenta alle istanze delle nuove generazioni, come dimostrato con le campagne a favore dei bambini ucraini o dei ricercatori italiani, promuove una petizione contro il caro-affitti. Due le proposte che sembrano più rilevanti: l’incremento del fondo affitti e le agevolazioni fiscali per i genitori degli studenti.