Perché leggere questo articolo? Giorni decisivi per il fronte degli agricoltori. La protesta degli agricoltori incassa solo appoggi. Agli amici di sempre – Salvini, Meloni e Coldiretti – si aggrega anche l’Unione europea. Ursula von der Leyen è costretta a cedere. Non esiste opposizione ai contadini che protestano: anche Schelin e Conte stanno con loro.
Gli agricoltori protestano, l’Europa si inginocchia, e la a politica sale sul carro dei trattori. Arriva una clamorosa marcia indietro da parte dell’Unione europea. Ursula Von der Leyen ha annunciato ieri il ritiro delle norme più invise agli agricoltori, quelle su pesticidi. E’ sostanzialmente la parola “fine” sul suo Green New Deal. Se ne riparlerà con la prossima Commissione, dopo le elezioni di quest’estate. Una vittoria importante per il movimento dei trattori, che però non ha ancora interrotto la protesta. E perchè dovrebbero? Sono tutti ai loro piedi, sopra il trattore dei vincitori. Dalla maggioranza – che parla di “vittoria italiana” – all’opposizione – che annuncia incontri con gli agricoltori. Non c’è partito o politico che si metta di traverso alla protesta dei trattori.
La resa di Ursula von der Leyen ai trattori
Nei giorni in cui si cerca disperatamente uno spiraglio di tregua in Medio Oriente, arriva una resa incondizionata, ma è quella di Bruxelles nei confronti degli agricoltori. E’ bastato un braccio di ferro – pacifico, anche se animato dalle occupazioni delle principali arterie stradali del continente – perchè l’Europa cedesse ai trattori. I mezzi agricoli della protesta hanno circondato il Parlamento europeo, e le istituzioni – riunite al suo interno per la Plenaria – si sono arrese. La tregua con gli agricoltori insorti sarà lunga, come annuncia la stessa Ursula von der Leyen. La Presidente della Commissione ieri ha annunciato di voler chiedere al Collegio dei Commissari il ritiro della proposta sui pesticidi, presentata nel 2022, e da subito invisa agli agricoltori. Viene così meno una colonna portante del Green Deal, il piano fortemente voluto da von der Leyen per la transizione ecologica europea.
La proposta era già stata rigettata dalla Eurocamera, e finora senza alcun progresso in Consiglio. “Era diventata un simbolo di polarizzazione: dobbiamo metterne a punto una nuova” ha commentato la stessa von der Leyen. Che si è poi aperta a ulteriori concessioni ai trattori sottostanti. “Gli agricoltori vanno ascoltati, servono incentivi con sussidi pubblici“, ha aggiunto.La nuova proposta di riduzione delle emissioni (meno 90% entro il 2040), glissa sul ruolo del settore agricolo e su eventuali riduzioni. Arriva anche lo stop alla famigerata intesa sul Mercosur, assai invisa agli agricoltori. Congelato anche l’obbligo di mettere a riposo il 4% dei terreni. Se ne riparlerà realisticamente dopo le elezioni del prossimo giugno.
Una vittoria italiana per Salvini e Meloni
La palla – o patata bollente – passa dunque alla prossima Commissione. Nel frattempo, però, c’è che raccoglie i frutti delle vittoria raccolta. Non solo i trattori in strada, ma anche la politica italiana. Di tutti i colori. Da sempre sul carro degli agricoltori, la maggioranza festeggia “la vittoria anche italiana”. Così commenta Giorgia Meloni, di ritorno dal Giappone. La premier rivendica l’impegno del suo governo in favore dei trattori. “Stiamo lavorando in Europa per tracciare una rotta diversa, e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale”.
“Evviva gli agricoltori i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalla sinistra“. Le fa eco il vicepremier Salvini, in punta di fioretto. Il governo cerca di accontentare anche un’altra richiesta degli agricoltori: l’esenzione del pagamento dell’Irpef agricola. L’intervento è da inserire nel decreto Milleproroghe, ma solo per i redditi inferiori ai diecimila euro.
Anche Schlein e Conte stanno coi trattori
“Una presa in giro” attaccano le opposizioni, che però non si mettono contro gli agricoltori, anzi. La segretaria del Pd, Elly Schlein, annuncia per il prossimo 16 febbraio un incontro coi rappresentanti dei trattori. Schlein accusa il governo sul cantare vittoria: “La norma sui pesticidi era già stata bocciata dall’Europa lo scorso novembre. E l’esenzione sull’Irpef c’era già, ma non è stata prorogata dal governo Meloni. Mi fa ridere vedere la premier rivendicare una vittoria non sua”. L’opposizione rinfaccia una capriola al centrodestra sulla Pac. “Se il governo farà retromarcia è solo grazia alla battaglia che stiamo portando avanti noi”, rilancia da Italia Viva Raffaella Paita. “Il governo è fuori dalla realtà” per Stefano Patuanelli, capogruppo 5 Stelle in Senato. Che rivendica gli interventi a favore degli agricoltori del governo Conte bis. “Per la Pac avevano votato a favore Fdi, Lega e anche il Pd”, tuona infine il verde Angelo Bonelli.