Home Esclusiva True Caso De Raho, Faraone (IV): “Pd e M5S chiedano un passo indietro”

Caso De Raho, Faraone (IV): “Pd e M5S chiedano un passo indietro”

DE RAHO FARAONE

Perché leggere questo articolo? Il deputato di Italia Viva ha affermato che più sono andate avanti le audizioni, più il ruolo di De Raho procuratore è stato messo in discussione.

La vicenda De Raho non è passata inosservata, sono infatti diversi i commenti della politica sul caso, uno in particolare, quello del capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone il quale su X ha scritto: “Prima era una questione di sensibilità istituzionale, che peraltro Cafiero De Raho ha dimostrato di non avere. Ora è assolutamente non prorogabile un passo indietro del deputato 5 Stelle dalla commissione Antimafia. L’audizione di ieri del direttore della Dia Michele Carbone circa i rapporti tra l’ex Procuratore e Pasquale Striano, dovrebbe aver cancellato ogni dubbio. Ed allora che aspettano Pd e M5S a risolvere un conflitto di interessi insostenibile e a difendere l’onorabilità della Commissione Antimafia? È assolutamente necessario che De Raho chiarisca“. True-News.it ha dialogato sul tema con l’Onorevole Faraone, ecco cosa ci ha raccontato.

Secondo lei, De Raho non dovrà partecipare ai lavori della Commissione parlamentare antimafia quando si parlerà del caso dossieraggio? Perchè? 

Io feci un appello a De Raho all’inizio di questa torbida vicenda. La commissione antimafia, di cui lui è attualmente vicepresidente, si sarebbe dovuta occupare proprio del periodo in cui De Raho è stato procuratore nazionale antimafia. Mi sembrava normale, anche fosse solo per una questione di sensibilità istituzionale, fare un passo indietro, magari anche avere più libertà per spiegare e per difendersi. De Raho ha fatto orecchie da mercante, rimanendo tranquillamente al suo posto.

Cosa è accaduto mentre proseguivano le audizioni?

Come era facile prevedere, più sono andate avanti le audizioni, più il ruolo di De Raho procuratore è stato messo in discussione. Fino all’audizione di ieri in cui il direttore della Dia Michele Carbone ha parlato di un rapporto strettissimo tra il deputato 5 stelle e Pasquale Striano, l’uomo che usava una sorta di bancomat per accedere a notizie riservate e fabbricare falsi dossier. Serve altro per fare questo benedetto passo indietro, ed astenersi dal partecipare alle prossime sedute?

Le hai affermato che Pd e M5S devono risolvere un conflitto di “interessi insostenibile”, crede che lo faranno a breve?

Se non loro, chi altri? Mi pare non abbia alcuna volontà di farlo, quindi dovrebbe essere il suo partito, ed il Pd che lo sostiene, a chiederglielo. Ripeto da una parte correttezza istituzionale, difesa dell onorabilità della commissione antimafia, ma anche possibilità per De Raho, di chiarire a tutto campo, senza l’impiccio di un ruolo.  

Secondo lei De Raho chiarirà la questione? 

È sempre più evidente che comunque sarà chiamato a farlo, sia in Antimafia che con le Procure che stanno indagando. Ma oltre al caso,, io non vorrei che l’intera questione dei dossier torni nel dimenticatoio della politica. Noi di Italia Viva, con la vicenda Consip, ed ancora prima quella su Open, siamo stati le prime vittime della macchina del fango. Un sistema che è in grado di fabbricare false notizie e di abbattere ingiustamente, non solo carriere politiche. Per questo speriamo che stavolta si riesca ad andare fino in fondo.