Alla fine, per Fratelli d’Italia, la questione è piuttosto semplice. Il gran garbuglio siciliano che sta mandando nel caos il centrodestra, secondo i meloniani, è più che lineare che mai. L’incastro tra l’unità della coalizione raggiunta a Palermo e le polemiche sulla ricandidatura del governatore uscente Nello Musumeci lo spiega a true-news.it la deputata palermitana di Fdi Carolina Varchi, candidata a sindaco in pectore del capoluogo prima del suo passo indietro “per favorire l’unità del centrodestra”.
Musumeci come Toti e Zaia
“Si è vero, anche i sondaggi danno in testa Musumeci in vista delle regionali del prossimo autunno – riflette – ma per noi la ricandidatura del governatore uscente non è una questione di sondaggi, Musumeci non sarà ricandidato semplicemente perché va bene nei sondaggi, ma secondo noi va riproposto alla Sicilia questo modello, anche perché nel centrodestra gli uscenti, ad esempio Giovanni Toti in Liguria e Luca Zaia in Veneto, sono stati sempre ricandidati, non vedo perché questo non debba valere per Musumeci”.
Dunque, “se tutti gli altri uscenti che non hanno avuto problemi sono stati ricandidati, sarà ricandidato anche il governatore della Sicilia”. Lineare. Ma difficile da spiegare a chi, come Gianfranco Micicché, plenipotenziario di Forza Italia nell’Isola, ha sparato a pallettoni contro il presidente vicino a Fratelli d’Italia in un colloquio con La Stampa, poi smentito frettolosamente.
L’attacco di Micicché
Micicché è arrivato a bollare Musumeci come “fascista”, quindi non adatto a governare la regione. Accusandolo anche di metodi poco democratici e toni intimidatori rivolti ai deputati regionali di opposizione. Spie di una rivalità – anche personale – tra i due.
Nonostante le smentite, il senatore Ignazio La Russa ha chiesto “un confronto politico” con gli alleati. La leader Giorgia Meloni ha fatto lo stesso. Varchi, che conosce bene le dinamiche e i personaggi in questione, non si scompone. “Per noi Musumeci deve correre di nuovo ed è questo ciò che Fratelli d’Italia proporrà nel tavolo nazionale con gli altri partiti della coalizione che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni”, rivela a true-news.it.
Questione di lealtà
La deputata sottolinea la lealtà sua e del suo partito nei confronti dei partner di Lega e Forza Italia: “Io e Fratelli d’Italia siamo stati leali e responsabili a fare un passo indietro sulla città di Palermo, dove abbiamo favorito l’unità del centrodestra e dove con il professor Roberto Lagalla vinceremo sicuramente al primo turno, anche grazie al nostro contributo”. Mentre “le candidature per le regionali sono sempre state decise al tavolo nazionale e quelle su Musumeci sono solo polemiche locali”, liquida così gli affondi di Micciché.
E l’aggettivo “fascista”? Bastano smentite e scuse? “Sull’intervista prendiamo atto che è stata un’intervista smentita nella sua completezza, quindi evito di commentarla, invece se mi chiede perché vengono sollevati problemi sulla ricandidatura di Musumeci questo deve chiederlo a chi solleva questi problemi, non a me”.
Scenari di tensioni future
La tensione, soprattutto con la Lega, è alta anche a livello nazionale. “Dopo tanti rinvii – spiega Varchi – finalmente a breve si riunirà questo tavolo nazionale del centrodestra e lì verrà affrontato il tema delle regionali, il chiarimento politico di cui ha parlato il senatore La Russa dovrà essere fatto a livello nazionale”. Infatti non c’è solo la Sicilia a terremotare una coalizione in cui non ci si parla più da dopo il pasticcio del Quirinale. “Fratelli d’Italia chiede chiarimenti perché per noi la meta campo unica in cui vogliamo giocare è quella del centrodestra, auspichiamo che sia così anche per tutti gli altri partiti”, il messaggio della deputata di Fdi agli alleati.