Focus sul potenziamento del ruolo italiano nella Nato: questo il punto più importante del secondo CdM operativo, terzo in totale, dell’era Meloni.
Questa la più importante delle novità rispetto all’agenda della vigilia, che faceva pensare a un Consiglio incentrato sull’approvazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, passaggio importante per la Manovra, e il riordino dei ministeri. Oltre a questo, in agenda anche il potenziamento delle misure di coordinamento del sistema sanitario calabrese, commissariato dall’era Covid.
A luglio la Nato, lo ricordiamo, ha previsto un rafforzamento operativo riguardante anche l’Italia
A luglio la Nato, lo ricordiamo, ha previsto un rafforzamento operativo riguardante anche l’Italia. L’obiettivo consiste per ora nell’essere in grado di schierare 100mila unità entro 10 giorni e 200mila in un mese. Le unità rimarrebbero nei propri Paesi d’origini ma sarebbero preassegnate a zone nei Baltici, in Polonia, Bulgaria e Romania, dove verrebbero create infrastrutture e spazi per accogliere le unità.
Come può contribuire l’Italia?
Mario Draghi ha parlato di potenziare con 3.400 uomini italiani il fianco Est della Nato e in tale direzione sono andati tutti gli sforzi che ora Meloni, con il sostegno del Ministro della Difesa Guido Crosetto, vuole potenziare. 2mila militari italiani sono di stanza tra Polonia, Ungheria e Bulgaria. In quest’ultimo Paese l’Italia ha assunto a giugno il comando a rotazione della missione Nato. L’obiettivo della mossa è quello di portare gradualmente a 3.400 uomini la forza italiana di spedizione e mobilitare fino a 8mila truppe per la rotazione e le sostituzioni, da inquadrare nella neocostituita Very High Readiness Joint Task Force, la brigata di pronto intervento.
Nella bozza di decreto legislativo si colma il vuoto normativo venutosi a creare con la scadenza, il 30 settembre scorso, delle disposizioni urgenti che autorizzavano la partecipazione dei militari italiani alla Task Force, prorogandone il ruolo operativo fino al 31 dicembre. Una manovra ponte necessaria, compiuta in modo tale da poter poi, in sede di finanziamenti della manovra alle missioni all’estero, programmare il potenziamento auspicato da Meloni e Crosetto.
Crosetto, nella giornata odierna, ha avuto un video collegamento dal Comando operativo di vertice interforze (Covi) con i contingenti militari italiani impegnati in operazioni internazionali in occasione delle celebrazioni per il Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”.
L’Italia impegna oltre 11.500 militari in tre continenti e partecipa a 44 operazioni
L’Italia impegna oltre 11.500 militari in tre continenti e partecipa a 44 operazioni. Tra i collegamenti anche le missioni a guida Nato sul Fianco est dell’Alleanza, recentemente attivate, come Enhanced Vigilance Activity in Ungheria e Bulgaria e la Task Force Air in Polonia.
Rivolgendosi ai contingenti schierati sul fronte Est della Nato Crosetto ha affermato: “Vi rendete conto del luogo in cui siete e del momento che stiamo vivendo ed è per questo che il vostro lavoro in questa particolare area geografica è fondamentale anche per far crescere la capacità di integrazione con l’Alleanza”. Crosetto ha ribadito che “è importante la presenza della Nato in questa regione e lo è anche il segnale che abbiamo dato”.
Crosetto ha poi aggiunto: “Il quadro di sicurezza globale risulta fortemente alterato dall’ingiustificata aggressione russa ad uno Stato sovrano contro i principi del diritto internazionale. Oggi viviamo in un’Europa cambiata”. Fonti sentite da True-News.it, vicine al mondo della Difesa, ricordano che la mossa era prevista da tempo, ma che il governo Meloni intende accelerare il completamento del dispiegamento previsto da Draghi per inizio 2023.
In quest’ottica, l’accelerazione italiana sull’impegno verso la Nato è dettata anche dai tempi stretti per la visita, imminente, del segretario dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg. Sarà alla Farnesina per un evento sulla cybersicurezza giovedì prossimo. Una conferma ulteriore della linea atlantista del governo Meloni.