La resa dei conti a Bologna, per il centrosinistra, si avvicina. E, ironia della sorte, con la renziana Isabella Conti in campo. La sindaca di San Lazzaro, attualmente iscritta a Italia Viva, ha sciolto da poco la riserva e parteciperà alle primarie di coalizione. Una mossa, questa di Matteo Renzi, che ha mandato in fibrillazione la sinistra della “Rossa” Bologna e fatto partire a tempo record veti ed accuse incrociate. Tanto che i progressisti bolognesi, che speravano di evitare l’ennesima spina nel fianco, ora temono per la tenuta della coalizione. Di sicuro Conti troverà davanti a sè due sfidanti nei giorni dei gazebo: il determinatissimo Matteo Lepore (delfino del sindaco Virginio Merola e favorito per la vittoria ai gazebo) e l’assessore alla sicurezza Alberto Aitini più vicino a posizioni centriste (sostenuto, in primo luogo, dalla base riformista del Pd). Ma l’entrata in scena di Conti, sebbene un po’ tardiva, potrebbe non essere indolore e sparigliare più carte del previsto.
Con Conti i progressisti si sfaldano?
Il Movimento cinque stelle, per bocca del frontman bolognese Massimo Bugani, non ha mai nascosto di avere stima di Conti. Ma lo stesso Bugani, tre giorni fa a Repubblica, ha affermato che M5S potrebbe sfilarsi se Conti sarà la candidata di centrosinistra. “Non ci sto, non sono nato ieri – ha fatto sapere – Renzi vuole imporre un asse centrista inglobando pezzi di destra e cercando di marginalizzare il Movimento. A questo gioco, mi spiace, non mi presto. E il suo obiettivo è frantumare la coalizione”. Sulla stessa scia si colloca Coalizione Civica (che ha posizioni di sinistra più radicale): alleati del Pd sì, ma solo se stanno a sinistra. Il ragionamento di Emily Clancy, che potrebbe inserirsi nelle primarie, é che “Bologna non è l’Emilia Romagna”. Tradotto: nessuna apertura al moderatismo macroniano di Renzi.
Prime scintille Lepore-Conti
Un accordo sul nome di Isabella Conti, allo stato dell’arte, appare quindi improbabile. Matteo Lepore, senza usare mezzi termini, ha detto a Repubblica che “Bologna ha già respinto Matteo Salvini, riuscirà a respingere anche Matteo Renzi”. Concetto ribadito anche in un post su Facebook dal titolo “i bolognesi bocciano Renzi e la sua candidata”. Questo perché Conti, classe 1982, è vista come una “clava” usata da Renzi per ostacolare il neosegretario Pd Enrico Letta: proviene dal territorio, é giovane ma soprattutto è una donna. E quest’ultimo argomento, tra i sostenitori di Italia Viva, viene rilanciato con forza (alle primarie bolognesi, per ora, senza Conti sono tutti uomini). Le sue prime radici sono nei Ds, ma ha partecipato anche alla fondazione del Partito Democratico. Approdata poi in Italia Viva, si autodefinisce “indipendente” e “spina nel fianco” per tutti i partiti in cui è stata. “Dico al mondo della sinistra e del Pd che non troveranno in me un elemento di spaccatura – ha commentato in una intervista-appello a Dire – perché sono una persona che cuce, non che strappa. Non ho mai avuto etichette, sono isabelliana e sono qui per migliorare Bologna. Sono nella comunità della sinistra da quando avevo 14 anni e guardo al modello di Stefano Bonaccini. La strada giusta? Quello di un incontro sui temi tra le varie forze”. La sfida è aperta e non si escludono colpi di scena.