Paolo Signorelli si è dimesso da portavoce del ministro Francesco Lollobrigida. Lo ha spiegato lui stesso in una intervista al Foglio. Già autosospeso da venerdì, Signorelli è finito nell’occhio del ciclone per la pubblicazione di alcune chat tra lui e Fabrizio Piscitelli detto Diabolik. Leader degli ultra della Lazio, Diabolik era anche estremista di destra e trafficante di droga, ucciso a Roma il 7 agosto 2019. Le conversazioni con Signorelli sono emerse nell’ambito dell’inchiesta sulla sua morte. Ma al di là dell’ambiguità della frequentazione con Diabolik, a mettere in difficoltà Signorelli è stato il contenuto delle chat. Palesemente antisemita e che tradisce una preoccupante vicinanza ad ambienti della malavita.
“I romanisti? Tutti ebrei”
“Mica è colpa nostra se i romanisti sono ebrei”, gli scrive Diabolik. E Signorelli commenta: “Tutti ebrei”. Anche Gad Lerner è per Piscitelli “Quell’ebreo”. E Signorelli conviene, chiedendo: “Che ha detto quel porco”. Poi ci sono i passaggi in cui si rende onore a terroristi quali Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti. E quando Elvis Demce, che faceva parte del gruppo criminale di Diabolik, viene assolto da una accusa di omicidio, Signorelli commenta entusiasta: “Ma hanno assolto Elvis? Fantastico, daje”.
Signorelli: “Le chat? Era un’altra fase della mia vita”
Ora le dimissioni. Così Signorelli al Foglio: “L’ho fatto per me e per la mia famiglia, per non danneggiare il governo. Non voglio fare assolutamente la vittima, ma è giusto per tutti che ora mi faccia da parte”. E sui contenuti delle chat: “Era un’altra fase della mia vita, quello era un altro Paolo: sono notizie che parlando di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in alcun modo”