Perché leggere questo articolo? Ciro Buonajuto è il sindaco di Ercolano e il portavoce nazionale di Italia Viva. A True-news.it fa il punto sullo stato di salute del partito di Matteo Renzi. E apre a scenari di pace all’interno del Terzo Polo, con la riunione di tutti i moderati alternativi alla destra e alla sinistra. Un grande centro riformista che potrebbe accogliere anche il governatore campano Vincenzo De Luca.
C’è grande movimento al centro. Le frizioni tra Renzi e Calenda hanno portato alla nascita di nuove formazioni e a cambi di casacche parlamentari. All’interno del fu Terzo Polo, però, c’è ancora chi crede a un riavvicinamento tra i due leader e alla creazione di una vera alternativa al “bipopulismo” destra-sinistra. Ciro Bonajuto illustra a True-news.it la sua visione realistica. Per il sindaco di Ercolano e portavoce di Italia viva serve un’aggregazione riformista, che comprenda Renzi e Calenda, insieme a tutti i moderati. E non esclude, in caso di rottura col Pd, anche il governatore campano, Vincenzo De Luca.
Sindaco Buonajuto, che momento sta vivendo Italia Viva?
Ci avviciniamo alla fase congressuale (inizierà il 15 ottobre, ndr). E, come è normale, a livello nazionale e nelle strutture territoriali del partito ci sono fibrillazioni. E chiaro che, non ambendo a raggiungere il 10% in solitaria, non ci sarà spazio per tutti. La politica è anche ambizione, ma non mi sfugge che alle fibrillazioni e ai mal di pancia si aggiungono anche entusiasmi. Italia è viva per davvero ed è pronta ad affrontare le sfide del futuro.
Un futuro in cui potrebbe esserci spazio alla riunione tra Renzi e Calenda?
Avrebbe senso che tornassero insieme. Come avrebbe senso che tuti i moderati, alternativi a destra sovranista e sinistra populista, trovassero una loro collocazione di riferimento. L’Italia ha bisogno di una proposta moderata alternativa. Ciò detto la politica è fatta di esseri umani, che in questo momento stanno vivendo una fase complicata.
Una federazione in vista delle Europee del prossimo anno potrebbe essere la soluzione?
Una federazione tra Italia Viva e Azione sarebbe una scelta giusta e coerente. Ci deve essere serenità e rispetto. Come sta avvenendo in Parlamento, dove i gruppi parlamentari lavorano in simbiosi pur con le dovute distinzioni.
Rispetto a governo e opposizione vi sentite ancora “un’alternativa al bipopulisimo”?
Nella domanda c’è anche la risposta. Siamo oggettivamente alternativi a un governo di destra che fa populismo demagogico sui problemi. C’è un Pnrr da rimodulare; tasse sul reddito da sistemare; e la benzina alle stelle. Tutti problemi concreti, che come sindaco avverto quotidianamente, al contrario delle opposizioni di sinistra. Col Jobs Act, ai tempi di Renzi premier, avevamo creato un milione e 100mila posti di lavoro. Ora la sinistra si limita a organizzare convegni, e basta.
Buonajuto, quali sono quindi i vostri alleati politici ideali?
Tutti i moderati di area riformista. Tutti quelli che non si sentono rappresentati da Meloni, Conte o Schlein. In questo momento, si stanno tappando il naso e votano a destra o a sinistra senza convinzione. Ma attenzione, noi non cerchiamo solo alleanze politiche. Per dar vita a una vera proposta moderata alternativa servano anche i cittadini.
Un “uomo del territorio” come lei, pensa che il governatore della sua Regione, Vincenzo De Luca, possa entrare in questa alternativa moderata?
De Luca è sempre un candidato forte, con una proposta politica forte. Col Partito democratico non ha rapporto armonioso, anzi. Sta vivendo dei momenti di criticità. Sarebbe un candidato valido certamente, ma non c’è una risposta completa. Bisogna creare prima un’aggregazione moderata e riformista da ritagliargli intorno.