Il guerriero di Napoli, Luigi de Magistris, ad oggi è rimasto solo. Così come in parte la sua città, Napoli, è ostaggio delle beghe di partito che si consumano per le comunali sia a sinistra che a destra. Il candidato sindaco per il centrosinistra, infatti, ancora non c’è, anche se l’alleanza giallorossa qui pare più avanzata che altrove. E non tanto per mancanza di uomini o donne (ce ne sono parecchi di Pd e 5S originari della Campania) ma più che per una preoccupazione legata ai conti della città.
La questione è passata un po’ sotto silenzio (ci sono cose più importanti a cui pensare: piano vaccinale, ristori per le imprese etc.), ma la situazione finanziaria di Napoli è drammatica, per alcuni ad un passo dal dissesto. Tanto che i ministri campani, Luigi di Maio in primis, hanno lottato con le unghie per inserire nel sostegni Bis i fondi “salva-comuni/regioni”. Leggasi Napoli. Ma anche Regione Sicilia.
Comunali Napoli 2021: Gaetano Manfredi si tira fuori dai giochi
L’alleanza Pd e 5S, che i partiti hanno detto che “si farà”, aveva già però un nome su cui puntare. Si trattava di Gaetano Manfredi, ex ministro della Università e Ricerca del Conte II ed ex presidente dei rettori delle Università Italiane. Nome non iscritto a nessuno dei due partiti, ma tendente all’universo dem.
Proprio per questo pareva essere il nome giusto per mettere d’accordo le varie anime della coalizione. Ma quando sembrava tutto fatto, e pronto per una campagna elettorale, é arrivato il gran rifiuto di Manfredi. Il quale, con una lettera bomba, ha rifiutato la candidatura. Mossa che i partiti politici non si aspettavano affatto e che li ha lasciati spiazzati.
“Il Comune presenta una situazione economica e organizzativa drammatica – ha scritto a riguardo l’ex ministro nella sua lettera di rinuncia – le passività superano abbondantemente i cinque miliardi di euro, tra debiti e crediti inesigibili. Le partecipate sono in piena crisi e si prospettano difficoltà a erogare i servizi. La macchina amministrativa è povera di personale e competenze indispensabili. La capacità di spesa corrente è azzerata. Siamo, di fatto, in dissesto. Un dissesto che dovrà essere dichiarato o dal sindaco Luigi de Magistris entro qualche giorno o dal nuovo sindaco a fine anno”.
Parole pesanti, insomma, che lasciano pochi spazi di manovra a qualunque sindaco che verrà. “Se venissi smentito su questi dati drammatici sarei felicissimo – ha aggiunto Manfredi – ma temo che saranno confermati. La conseguenza è che, in queste condizioni della città, il sindaco diventa un commissario liquidatore“.
In vista delle comunali 2021 riemergono i problemi di Napoli
Questa ammissione di Manfredi, seppur inattesa, mostra le difficoltà di governare una grande città come Napoli. Una big city con molte partecipate al collasso o quasi, con l’azienda di trasporti da riorganizzare e bonifiche importanti da portare avanti (Bagnoli è una di queste). E dove combattere la criminalità rimane una necessità.
Pd e M5S, su chi puntare per le comunali 2021?
Dunque la ricerca di un candidato sindaco unitario, a questo punto, si fa molto più difficile per i giallorossi. Su chi puntare per dare un futuro per Napoli di centrosinistra? Il nome di Roberto Fico è sempre presente ma, essendo entrati nel semestre bianco, pare difficile che possa sganciarsi per migrare a Napoli dalla presidenza della Camera.
Meglio Sergio Costa allora, ex ministro dell’ambiente? Buon nome, ma forse troppo grillino per il Pd. Gira anche il nome di un altro ex ministro, quello di Enzo Amendola, ma è troppo filo Pd (almeno così sembra) per essere accettato dai gruppi grillini. I quali hanno in Campania una base elettorale radicata, e tengono particolarmente alla guida della città campana.
Morale? Si cerca un nome terzo, un po’ equidistante dai partiti. Ma è difficile trovare qualcuno che, dalla società civile, pare disposto a metterci la faccia. L’unica consolazione per il centrosinistra è che il centrodestra non se la passa affatto meglio.
Luigi De Magistris punta sulle Regionali in Calabria
E Luigi de Magistris, il vecchio guerriero napoletano, che fine farà? Dichiarerà il dissesto prima di terminare il mandato? Difficile dirlo, certo è che, con la sua lista DemA, ha puntato alle regionali in Calabria. Anche qui si voterà, dopo la morte prematura della presidente, in autunno. E i giochi sono tutti ancora aperti. Il nome di De Magistris, candidato di una coalizione di centrosinistra, per ora sembra poco quotato. Ma chissà che la Calabria non riveli l’ennesima sorpresa.