Home Politics Con De Pascale vince il “modello Ravenna”, città di sinistra con nel cuore lavoro e industria

Con De Pascale vince il “modello Ravenna”, città di sinistra con nel cuore lavoro e industria

Con De Pascale vince il "modello Ravenna", città di sinistra con nel cuore lavoro e industria

Michele De Pascale è il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna e con lui il “modello Ravenna” sbarca a Bologna. La vittoria del politico romagnolo classe 1985 è il coronamento della continuità con l’ex presidente Stefano Bonaccini e di un ecosistema territoriale solido che ha avuto nella sua amministrazione una chiara dimostrazione di resilienza.

Ravenna, città d’industria e porti

Perché Ravenna? Perché l’ex capitale imperiale è la più bianca delle roccaforti rosse. Il laboratorio del produttivismo emiliano-romagnolo, la capitale del “fare” e il presidio dem in una zona a due passi dal centro della Romagna conservatrice, Ferrara.

E soprattutto una città cruciale tra quelle amministrate dal Partito Democratico, perché teatro di partite decisive legate, principalmente, all’energia. A Ravenna si gioca il futuro dell’estrazione di gas italiana e, soprattutto, la grande partita dei rigassificatori. A Ravenna c’è un porto decisivo per il sistema italiano nel Mediterraneo; insomma, a Ravenna c’è l’Italia reale, quella con cui il Partito Democratico, come ricordato da Aldo Giannuli, è stata spesso accusata dai suoi avversari di aver perso i contatti.

La Ravenna dem sostiene il presidente di Regione

A Ravenna questa concretezza ha portato i dem locali a scegliere il modello dell’ex presidente Bonaccini come punto di riferimento alle primarie del Pd del 2023. Nella corsa vinta da Elly Schlein in territorio ravennate i dem locali, guidati proprio da De Pascale, correvano compatti per Bonaccini. Assieme al sindaco di Ravenna, erano con Bonaccini quello di Faenza Massimo Isola, l’Assessore regionale Andrea Corsini, la Consigliera regionale Manuela Rontini e l’ex deputato Alberto Pagani. 

Parliamo di figure in piena continuità politica con la tradizione dem. Pagani, due legislature in Parlamento e fine conoscitore di servizi segreti e sicurezza nazionale, e Isola venivano dalla storia politica dei Democratici di Sinistra, che a Ravenna ha avuto una postura molto legata a attività produttive e crescita. Corsini è un ex dirigente delle cooperative di Cervia; la Rontini ha una lunga conoscenza legislativa sulle Attività Economiche del nuovo motore del Centro-Nord; nel campo dei dem attenti agli scenari produttivi emergeva anche l’ex consigliere regionale ravennate Gianni Bessi, consigliere e analista geopolitico, grande conoscitore dell’oil&gas romagnolo. In questa platea, de Pascale era già allora l’astro nascente.

Il sindaco de Pascale, astro nascente in città

Classe 1985, eletto a soli 31 anni e riconfermato nel 2021 col 59,5% dei voti, de Pascale giocava in asse con Bonaccini da tempo. Spinge sul rigassificatore, autorizzato da Bologna e ne guiderà l’entrata in vigore nella primavera 2025.

Non chiude, però, a tematiche sociali e acquista il gradimento del Movimento Cinque Stelle per la sua attenzione al tema del lavoro, all’edilizia popolare, alla tutela delle disuguaglianze. Il “campo largo” si è ricostituito in Emilia-Romagna ottenendo una vittoria significativa.

Sinistra e industria, il modello Ravenna

Questa, in fin dei conti, è sempre stata Ravenna. Città che nella Prima Repubblica votava fortemente a Sinistra ma era aperta al sistema di produzione dei governi centrali democristiani.

Dal porto alle attività dell’Eni e del Gruppo Ferruzzi, la città che fu di Teodorico divenne polo produttivo di peso. E tale vuole restare anche oggi, nell’era della globalizzazione e della competitività.

Schlein, da segretaria, ha premiato i risultati del modello Ravenna, che non l’ha sostenuta nella sua corsa (quasi il 60% a Bonaccini tra i dem della città) con l’obiettivo di mettere nella sua roccaforte il rapporto partito-territorio oltre la corsa, tutta romana delle correnti. Un passaggio decisivo per costruire una Sinistra moderna, capace di parlare ai lavoratori e alle imprese, promuovendo un radicamento degli esponenti politici nei loro collegi di riferimento.

A Ravenna i voti si conquistano parlando di temi concreti, di fronte a un elettorato con la memoria lunga. De Pascale è al tempo stesso l’uomo del lavoro, dell’edilizia inclusiva e dei “caschi gialli”, gli operatori delle piattaforme energetiche che protestavano contro lo stop alle trivelle nel 2019.

Città rossa e bianca al tempo stesso, di Sinistra ma pragmatica e aperta al mercato, Ravenna è come Brescia e Bergamo un possibile modello amministrativo per i democratici, fondato sulla concretezza e il realismo. Quelli che servono per competere anche a livello nazionale dopo anni di sconfitte contro la destra e Giorgia Meloni.